Docu1nenti In terzo luogo stan110 gli ostacoli di ordine umano e sociale, dipendenti dalla demografia, e più anco,ra dalle istituzioni esistenti, ·ctai gruppi sociali e dalla loro influenza sugli atteggiamenti, la mentalità e il comportamento in generale. Come si sa, la teoria dello sviluppo economico ha insistito particolarmente sugli ostacoli del secondo ordine, facendo• gravitare le discussioni e le decisioni intorno ai problemi degli investimenti reali. Il più delle volte accade che si pensi come se tutta la questione si fondasse sull'aumento del tasso d'investimento e che il resto venisse da sé; 1~ diffico1tà sta nel fatto che questo aumento è ostacolato dal fenomeno ben noto del « circolo vizioso della miseria » nel quale si trovano prese queste economie, salvo nel caso di sostanziali apporti dall'esterno. Noi pensiamo, invece, che il terzo ordine di ostacoli sia il più importante, non ignorando affatto - come si insisterà più appresso - l'interdipendenza esistente fra tutti gli aspetti dello sviluppo. Per il momento bisogna fermarsi su di una forma di comportamento derivata dalla mentalità dominante, poiché l'investimento si ·fonda anch'esso sul risparmio. Ancora e soprattutto, perché alle strutture economiche meno sviluppate corrispondono generalmente forme, di organizzazio·ne politica e sociale che i1npediscono o rallentano l'applicazione di nuove tecniche e nuovi orientamenti produttivi. Un diritto di proprietà anacronistico e priyo di senso sociale può sbarrare la strada,· ad esempio, a certe tecniche agricole moder11e o alla possibilità di ottenere certi vantaggi grazie ad una produzione su grande scala; soprattutto se questa situazione è ribadita dalla pressione esercitata dagli interessi costituiti o \da un sistema di successione anch'esso ·inadatto. Allo stesso modo la co11dizione sociale della donna può impedire· co,nsiderevolmente lo sviluppo delle capacità di lavoro femminile. In genere i dommatismi ingiustificati, le scale di valori superati, -gli atteggiamenti mentali sfavoreJ voli sono, a nostro avviso, i più gravi ostacoli allo sviluppo economico; be11ché la loro difficile valutazione quantitativa contribuisca ad escluderli dai modelli teorici in uso. Di qui l'importanza che attribuiamo all'educazione, intesa come strumento per correggere gli abiti mentali. Se si accetta il nostro punto di vista - espresso forse con una imprecisione perdonabile a chi co,me noi no,n è sociologo di prof essi o-ne -, si può incorrere nell'errore di credere che, per la importanza prepond~rante attribuita a tali ostacoli sociali, si prospetti più facile l'avvio dello sviluppo; perché, a prima vista, si può pensare che per modificare il diritto di proprietà o l'am1ninistrazione pubblica basti stabilire una legislazione opportuna da pubblicare nelle Gazzette Ufficiali, cosa che è senz'altro più facile del costruire officine o strade, come vogliono coloro 65 Bibliotecaginobianco
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