Nord e Sud - anno X - n. 37 - gennaio 1963

]osé Louis Santpedro esistono zone mondiali cl1e so110 co·me degli isolati di abitazione, con muri che limitano• e racchiudo110. la vita intern_a e co-n aperture più o meno numerose verso l'esterno; ma esistono anche regioni che sono come crocicchi di strade, regioni, cioè, che ne collegano altre, si so·vrappongono in parte fra' loro e non sono abitate solo occasionalmente da coloro che le attraversano, ma anche stabilmente da coloro che risiedono nelle abitazioni circostanti. Il Mediterraneo, grande piazza pubblica e grande piedistallo della storia, è t1na tipica « regione-crocevia ». A volte è stata una piccola, disordinata piazza, a volte 11n giardino pubblico. Non a caso la Rinascenza ne cambiò il no·me da « mare nostrum » in « Mediterraneo », il quale a qt1ei tempi separava le coste rivali dell'Islam e della Cristianità, riunite nondimeno dalle navi mercantili; perché, malgrado questa opposizione, ed anzi grazie ad essa, il mondo mediterraneo godeva di vantaggi che gli diedero il carattere di « regione-crocevia ». Oggi convergono, su di esso, da ben tre continenti, due grandi insiemi culturali, prolungantisi rispettivamente verso le larghe vie del Nor4 e dell'Ovest, o dell'Est e del Sud. A volte si sottolinea questo fatto e si distingue fra « Mediterraneo Europeo» e « l\1editerraneo Africano e Orientale ». Ma si tratta solo di furore classificatorio; quello che interessa è l'insieme di questo mondo, il « crocevia », il punto d'incontro· stesso. E benché dovremo ritornare più avanti sull'importanza di qt1esta funzione di crocevia, fermiamoci per il 1nomento sulla speranza della fecondità storica di questo tipo di regione. Il - I PROBLElvII l\t1EDITERRANEI 3. Differenze di posizioni di fronte al M.E.C. - Non abbiamo il minimo dubbio, sull'importanza per il Mediterraneo del suo• carattere di « regione-crocevia», come vedremo fra poco in uno degli aspetti più importanti per il nostro argomento, riguardante il M.E.C. Infatti la prima cosa che si nota considerando la regione mediterranea, dal punto di vista della e.E.E., è la sua composizione eterogenea. Fra i paesi che la co·mpongono ce ne sono alcuni che appartengono al M.E .C. . fin dalla sua creazione; altri che l1a11noottenuto posteriormente l'ingresso; altri che l'hanno sollecitato; altri che attualmente negoziano una Unione Eurafricana; ed altri, infine, che non hanno alcuna relazione con esso e non sembrano intenzionati a stabilirne in futuro. Si saprebbero trovare manifestazioni più lampanti delle diversità nazionali esistenti nel piccolo spazio mediterraneo? Alla· luce di quanto si è detto bisogna domandarsi se non sia 60 Bibliotecaginobianco

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