Nord e Sud - anno X - n. 37 - gennaio 1963

GIORN-ALE A PIU VOCI .. Rivolta e resistenza Le critiche dirette al regista del film « Le Quattro giornate di Napoli », Nanni Loy, da alcuni espo,nenti qualificati della Resistenza partenopea, sono comprensibili ma non so,no· giustificate. Nell'entusias1nante film di Loy, due soli personaggi - il « professore » che rifiuta, con arguzia plebea, la etichetta presuntuosa di co,n1andante; e l'ufficiale che organizza, con qualche amplificazione retorica, lo stupendo salvataggio degli o·staggi chiusi nello stadio del Vomero -, soltanto loro, rappresentano la opposizione cosciente al nazifascismo; tutti gli altri anonimi protagonisti, nei quali si anima del resto l'intero po,polo di Napoli, levano invece semplicemente il vessillo della rivolta, costituiscono il mo·mento istintivo, en1otivo, anarchico della ribellione contro l'i11umano ricatto dell'esercito di occupazione tedesca. In certo modo, le Quattro Giornate di Napoli - e le due o tre cl1e le precedettero, st1bito dopo l'Armistizio, in reazione al famoso proclama del colonnello Scholl - potrebbero essere definite come una « jacquerie » del secolo ventesin10. La co-ntrapposizione da cui scaturì la disperata lotta armata si e11uncia nei termini più elementari: da una parte, v'è un popolo logorato da tre anni di bombardamenti aerei, ·di fame, di miseria, di sbigottimento, privo di ogni altro interesse politico che non sia quello immediato di una cessazione - a qualunque costo - di tanto orro,re; dall'altra, v'è un esercito di occupazione che pratica (il particolare non è stato sottolineato a sufficienza) la guerra totale e cl1e la pratica su una base ideologica di estrema intransigenza, considerando mobilitati al proprio servizio,_ in contrasto con· tutte le leggi del diritto internazionale e della prudenza poli~ tica, i cittadini del territorio occt1pato. I polemisti tedeschi che ha11no accusato Nanni Loy di aver manipolato la verità, attribuendo a Scholl e alle sue truppe nefandezze che essi non con11nisero,, sono fuori strada. Il regista nel suo film ha colto il punto centrale della verità proprio perrché non ha attribuito la rivolta _del popolo napoletano alle atrocità dei nazisti, ma l'ha spiegata come un rifiuto di solidarietà. Fu la pretesa tedesca di associare i giovani napoletani, i figli, i mariti, i padri delle nostre donne, allo sforzo bellico di un esercito ·in ritirata, fu quella pretesa - del tutto it;1.sensat~, ma ideologicamente rivoluzionaria - a scatenare l'ira del po,polo. Nello stesso episodio-limite del film, la fucilazione del marinaio, Nanni Loy_mette l'accento non già sull'esecuzione, di per se stessa storicamente documentabile, ma sulla messa in scena con la quale gli' ufficiali tedeschi vollero accompagnarla, sulla sadica 44 Bibliotecaginobianco

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