Nord e Sud - anno X - n. 37 - gennaio 1963

Politica di sviluppo e finanziamento dell' agricoltitra ad una operazione di anticipazione su prodotti, l'importo per il finan- . ziamento degli ammassi, il quale comportava una esposizione di circa 650 miliardi. Si può ritenere inoltre che il credito ordinario concorresse, alla stessa data, al finanziamento dell'agricoltura con impegni valutabìli tra i 100 e i 200 miliardi. . L'accostamento di queste cifre all'importo globale degli impieghi creditizi nell'attività economica definisce, sia pure con larga approssimazione, la posizione del credito nei confronti dell'agricoltura: ·gli impieghi di natura agricola oscillano attorno al 10% del totale, mentre il concorso dell'agricoltura alla formazione del prodotto nazionale è ancora· oggi dell'ordine del 20%. Il sistema creditizio risulta, perciò, meno impegnato - pur in una dinamica strettamente correlata all'espansione di tutto il sistema economico - a sostenere il ritmo produttivo agricolo di quanto non lo sia nei confronti degli altri settori; se poi si considera la forte aliquota d~voluta al finanziamento del raccolto cerealicolo, si deve concludere che esso, per le ragioni dette all'inizio, si è venuto configurando pit1 come strumento atto a conservare una situazione già costituita che c_ome incentivo di rinnovamento e di trasformazione. Di questo fatto non si può dar carico, come si è detto, direttamente allo strumento creditizio. All'apporto di quest'ultimo, cioè, « non può conferirsi un ruolo determinante che non gli spetta: il ruolo cioè di unico o principale artefice della necessaria trasformazione strutturale e ·del finanziamento della conduzione delle imprese agrarie a livello più intensivo » 1 • In altri termini, il credito, nel rispetto dei suoi principi \istituzionali, no•n può assolvere a certe esigenze che la realtà agricola i_taliana tende ad esprimere con crescente intensità. Si tratta di superare ormai quella contraddizione che ha fatto sì che l'accumulazione del capitale produttivo fosse demandata in gran parte alle categorie contadine meno dotate di risparmio, mentre le altre categorie, in mancanza di occasioni di impiego extragricolo, esaurivano le loro dispo,nibilità nell'acquisizione del diritto di proprietà della terra. Da tale contraddizione è derivato che il processo· di accumulazione si è risolto nei modi e per i fini propri di una situazione caratterizzata da forti eccedenze di mano d'opera: impiegando, cioè, t Cfr. Relazione dell'Associazione Bancaria Italiana in « Atti della Conferenza nazionale del mondo rurale e dell'agricoltura», voi. II, Roma 1961. 19 Bibliotecaginobianco

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