Gian Giacomo Dell'Angelo pregiudiziale rispetto alla possibilità che quegli strumenti divengano efficacemente operanti. La soluzione ai problemi di questa parte· della nostra agricoltura è da ricercare perciò non già in un improponibile accantonamento di quelle regole, ma nella messa a punto di nuovi strumenti ad essa congeniali, che sia110 in grado di farle superare il presente stato di infe~ riorità e di renderla, quindi, in prosieguo di tempo, omogenea al generale contesto in cui si svolgono i rapporti tra le diverse attività economiche. · Un'analisi dei modi secondo cui agisce uno qualsiasi degli strt1menti di politica agraria impiegati nel nostro paese facilmente ne metterebbe in evidenza la diversa efficacia, a seconda cl1e sia stato applicato alla realtà già matura a recepirlo o a quella cl1e ancora non è tale. Consegue da ciò che errato è il giudizio di chi, rilevando i risultati positivi raggiunti nell'una, creda 11ella diretta applicabilità dello strumento a tutte le situazioni, così come è errato il giudizio di cl1i, rilevandone le insufficienze, ne attribuisca ad esso, e ad esso soltanto, la responsabilità. Questa nota si propone di tentare una tale analisi nei confronti dello strumento creditizio. 2. Com'è noto, lo strumento creditizio è, nel nostro paese, fondamentalmente regolato dalla legge 5 luglio 1928, n. 1760, in base alla quale le operazioni di credito agrario hanno assunto sistemazione nelle due grandi categorie del credito di esercizio e del credito di miglioramento. Tramite il primo viene offerto, contro garanzia cambiaria, il finanziamento a breve e medio termine, sia del capitale di conduzione che del capitale di dotazione; tramite il secondo viene offerto, co•ntro garanzia ipotecaria, il finanziamento prevalentemente a lungo termine del capitale fisso, cioè del capitale destinato ad accumularsi in via permanente nella struttt1ra aziendale ed interaziendale. Il credito di miglioramento consente, altresì, di provvedere ad operazioni che, da un rigoroso punto di vista, non possono essere considerate di investi1nento produttivo, in quanto si limitano a finanziare l'acquisizio,ne del diritto di proprietà, sia pure in vista di miglioramenti stabili dei fondi, ad opera specialmente di piccoli coltivatori. Alla fine del 1961 gli impieghi speciali del sistema credi tizio risultavano in agricoltura pari a circa 290 miliardi, in quanto a credito di esercizio, e a circa 330 miliardi, in quanto a credito di miglioramento. Ad essi si può aggiungere, per l'aspetto riferibile, entro certi limiti, 18 Bibliotecaginobianco
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