Nord e Sud - anno X - n. 37 - gennaio 1963

Cronaca Libraria distinguere « possa aver luogo tra due universali è un grosso equivoco che dipende dall'indebita interpretazione deduttivistica della logica dei distinti·» (p. 56). Questa teoria che il Franchini aveva già impostato in altra sede (cfr. Le origini della dialettica, Napoli, 1961, pp. 347-61), vanifica le critiche alla dottrina crociana dei distinti, poiché introduce in essa il principio vivificatore della dialettica, di una dialettica del reale concepito come movimento che è nato e nasce in una col movimento del pensiero; pertanto « in questo senso i distinti non sono più quattro forme platonizzanti, trascendenti il pensiero come oggetti a cui il pensiero si debba adeguare, ma sono il prodotto stesso del pensiero, il suo limi te necessario: il pensiero che si manifesta nella forma del giudizio, riguarda sempre il concreto, il particolare, il determinato e perciò non è mai in grado di esaurire la realtà sia perché è nato da una trascendenza che è l'azione, sia perché è proiettato verso un'ulteriore trascendenza, che è anch'essa azione, l'avvenire dell'azione. La dialettica nasce e vive perennemente in questo squilibrio tra l'azione e il pensiero che si compone sempre a nuovo equilibrio, per scomporsi di nuovo » (p. 57). Abbiamo volutamente insistito a lungo su questa prima ·parte del libro del Franchini e specialmente sul secondo saggio, dal quale l'opera prende anche il titolo, perché ci è parso la chiave di volta per comprendere il senso di tutto il volume, la cui forma saggistica deliberatamente articolata su ricerche particolari, rivela la sua intima coerenza proprio alla luce di questo piano programmatico; tutta la successiva documentazione testuale vuole essere una riprova delle affermazioni contenute nei saggi iniziali: il Franchini è attento lettore dei più significativi testi della letteratura filosofica contemporanea alle cui esigenze è particolarmente sensibile: pur muovendosi nell'ambito della filosofia crocjana, della quale non intende certo essere uno scolastico, non gli sono estranei i grandi temi della filosofia conten1poranea, dalla fenomenologia husserliana all'esistenzialismo di Heidegger e di Sartre e al neo posi ti vismo logico, temi sui quali indaga col suo caratteristico metodo storico-filologico-cri tico cercando di darsi ragione àelle esigenze che muovono la filosofia odierna, le cui implicanze positive e negative il Franchini afferra con particolare sensibilità. La lettura delle ricerche che seguono i problemi teoretici affrontati in capite libri, si articola unitariamente in una motivata critica a quelle m_etodologie adiafore e adialettiche, cui l'Autore estende la critica riservata alla metafisica tradizionale; ma andando oltre questo punto ci è sembrato di vedere che il Franchini abbia inteso inoltre indagare su quanto e quale uso dello strumento dialettico facciano, consapevolmente o non,. quelle filosofie che, come assunto, negano la dialettica stessa. Per cui ci pare opportuno, nel chiudere queste note, auspicare che il Franchini possa presto portare avanti le sue ricerche sulle origini della dialettica, estendendole ad una indagine sulla dialettica nella filosofia contemporanea, il che sarebbe, a nostro avviso, un valido contributo qualitativo per la comprensione della filosofia del nostro tempo. G. C. (Hanno collaborato alla Croriaca Libraria: Sergio Bertelli, Domenico De Masi, Giuseppe Sacco, Laura Fabbri, Giuseppe Neri, Ltlca Bernardelli e Girolamo Cotroneo ). Direttore Responsabile: F. Compagna - Segr. Red.: R. Cappa - Red. capo: E. Mazzetti. Tipografia « La Buona Stampa » - Via Ro1na 424, Napoli - Spedizione in abbonamento postale, Gruppo III - Pubblicazione registrata presso il, Tribunale di Napoli N. 1324, 26 gennaio 1960. Printed in Italy - Tutti i diritti cli proprietà letteraria ed art. riservati Bibliotecaginobianco

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