c,~onaca Libraria altresì una sua intrinseca vis polemica capace di liquidare, d'un colpo, il fascismo responsabile di tanto sfacelo. Ma questo della ritirata è solo un capitolo della Guerra dei poveri, perché essa è completata - come abbiamo già accennato - da tre diari partigiani. Revelli tornato a casa in convalescenza, superato lo smarrimento che gli procurano i fatti del 25 luglio · del '43 - aiutato in questo dal cocente e vivo ricordo dei compagni morti in Russia (come poteva e ·come potrà dimenticarli?) e dall'odio per i tedeschi, accumulato anch'esso durante la ritirata, di fronte alla loro continua prepotenza, ai loro atteggiamenti di irritante e spavalda superiorità - prese la via dei monti del Cuneense per organizzare bande partigiane. È un'altra guerra. E nelle scarne, asciutte ma vibranti pagine di questi diari, Revelli, senza enfasi ma anche qui solo attraverso la descrizione minuta dei fatti, oltre a raccontarci la dura vita della montagna, i sacrifici e le ~-offerenze, la gioia per un colpo riuscito e l'abbattimento per un'azione non condotta in porto, ci restituisce anche il clima morale di quell'epoca, caratterizzato dalla convinzione di lottare per un'Italia più pulita, più giusta, migliore. « La guerra dei poveri - -annota Garosci - è profondamente diversa dai libri foschi della prima guerra mondiale, e, ancora più, dall'esaltazione della guerra bella, o ancora da ogni epica dell ! alienazione o della paura, che pure fa capolino in certa letteratura della Liberazione. Resta un libro in cui solo le parole non dette danno senso ai fatti; un libro in cui domina la nota umana, che ritroviamo,· non diremo isolata nel deserto contemporaneo, ma con singolare frequenza, tra i più grandi libri italiani usci ti dalla guerra e dalla politica di questi anni». G. N. 124 Bibliotecaginobianco GoRDONYouNG: Alfr:ied Krupp. Mondado~i, Milano, 1962. Krupp: nome che per molti, troppi giovani è quasi sconociuto, ma che per decine di milioni di non più giovani significa morte e distruzione, significa tonnellate di bombe riversate su popoli aggrediti in tutta Europa, dal Belgio alla Cecoslovacchia, dalla Francia alla Svezia, dalla Russia alla Polonia, all'Inghilterra ... Un nome che per due volte in mezzo secolo è stato esecrato e che i popoli civili, riuniti in tribunale supremo, per due volte hanno decretato dovesse scomparire per sempre. Questo nome è .oggi alla base della rinata. potenza economica e politica tedesca. ·· Chi sono i Krupp? Qual è la loro responsabilità nei ·tragici eventi che in questo secolo hanno sconvolto il mondo? Gordon· Young, insigne giorna-· lista inglese, da decenni attento studioso dei fatti politici .del mondo, ha cercato di dare una risposta all'interrogativo con il libro Alfried Krupp (ed. Mondadori). In esso, per portare il lettore ad un giudizio sull'uomo che diresse la grande fabbrica d'armi durante la guerra voluta dalla follia hitleriana, l'autore traccia un quadro completo, pacato ed obbiettivo, dell'intera famiglia degli acc;iaieri tedeschi. Ricchi commercianti di Essen (siamo nel '700), i Krupp si trasformano lentamente e faticosamente, tra duri rovesci di fortuna, in una famiglia industriale che raggiungerà la massima potenza e vanterà l'amicizia e benevolenza di re, imperatori, dittatori. È un'epopea di gente tenace; austera, fredda e calcolatrice, nel cui cuore non v'è posto per sentimenti men che virili. Anche nelle donne. E ·gran.de fu il contributo delle varie Therese, Ber- 'tha e Margarethe al progressivo potenziamento dei Krupp. Furono queste fierissime donne, spose ammirevoli, instancabili e risolute, che più di una volta superarono da sole il disastro,
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