Nord e Sud - anno X - n. 37 - gennaio 1963

La Redazione co1nposta e solenne figura del capo della Francia Libera, si cercò riparo in un più chiaro rafforzamento del legislativo di fronte all'esecutivo. E naturale fu anche da parte di tutti il ricorso ai termini tradizionali nella vita politica francese dei primi decenni della III Repubblica per impostare e giudicare i problemi politici dell'ultimo dopoguerra, anche se, a sconvolgere di per sé in una 1nisura rilevantissima quei termini e gli schemi d'onde essi derivavano, avrebbero dovuto essere sufficienti da sole la presenza nello schieramento, con un peso del tutto nuovo, di una forza con1e quella co1nunista, sempre in testa nelle elezioni francesi dopo il 1945, e la minaccia sovietica nell'Europa centrale, che ripeteva una situazione prodottasi in precedenza transitoriamente e solo una volta, ossia nel 1814-15, all'indomani della caduta di Napoleone I. Le elezioni del 18-25 novembre scorsi, facendo seguito al precedente referend11m del 28 ottobre, han110, dunqt1e, dissolto finalmente - e, a quanto sembra, definitivan1ente - i termini e gli schemi tradizionali. L'impressione degli osser~atori a questo riguardo è stata, come s'è detto, pressocché unanime. Ci si deve chiedere, naturalmente, che cosa in particolare la giustifichi. La risposta non può essere dubbia: sono stati l'affermazione massiccia della UNR ed il modo in cui essa è stata conseguita a deterrni11are l'i1npressione, e sono stati gli stessi fatti a giustificarla. Per la prima volta dal 1945 le forze che si richiamano all'attuale Presidente della Repubblica hanno acquistato al Palais Bol1rbon una netta prevalenza_; per la prim_a volta esse l1anno affrontato da sole tutte le altre formazioni politiche, e hanno vinto; per la prima volta esse accompagnavano, all'alta protezione di De Gaulle un complesso abbastanza ben definito di orientamenti costituzionali e di aspirazioni in materia di politica estera e di azio,ne economica e sociale; per la prima volta esse hanno rivelato di disporre di un buon numero di quadri politici e parlan1e11tari; per la prima volta esse hanno rivelato in modo evidente la capacità di catalizzare intorno a sé zone dell'elettorato che, senza essere - certo - omogenee, appaiono tuttavia abbastanza univoche nelle loro tendenze di ordine sia politico che sociale. E se tutto q11esto :µon bastasse, si dovrebbe ancora considerare che lo stesso De Gaulle oggi non è più quello che era prima del 1958 e non rappresenta più quello che fi110 allora aveva rappresentato. Ché, se fino al 1958 egli rappresentava un'aspirazio11e confusa di strati e ceti politici e so~iali assai diversi tra loro e il suo nome valeva più per ciò che egli era stato nel passato che per altro, il De Ga11lle di oggi è invece perfettamente definito da quattro anni di pot~re, non meno gravidi di eventi e di conseguenze per la vita interna che per quella esterna della Repubblica; ed è per questa quadriennale azione politica, ormai, e 10 Bibliotecaginobianco

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