Cro11acaLibraria quali la convivenza viene atomizzata e il senso d'umanità rarefatto. L'industrialismo ha sostituito un buon · salario alla buona vita riducendo l'uomo ad individuo isolato, preso in affitto come « braccia» e pagato in contanti; il sindacalismo corregge questa colos- 'iale sfasatura, offrendo all'uomo una solidarietà. E qui - sulla scorta degli ormai famosi lavori di H. Pirenne, W. S. Davis, E. W. Hapkins - Tannenbaum traccia i lineamenti di antiche « solidarietà », dall'otficium di Roma alla jurade francese, al neering olandese, alle Handwerk dei tessitori di Magonza, alle comunità dei barbieri di Bristol, alle corporazioni dei ciechi cantastorie di Pechino, a quelle di Hang-Kow sotto il regno di Kublai Khan. L'organizzazione di queste comunità è appena delineata e non è fatto cenno a certe differenze profonde che dividevano, ad esempio, l'Innung germanica dall'Arte in Italia: è • parso essenziale all'Autore sottolineare solo che in tutti questi gruppi sorti per germinazione sponta!}ea nel mondo incolto di una primitiva società del làvoro, riesca facile cogliere un comune denominatore: l'uomo resta in essi individuato come « personalità etica», ' come segmento che ha significato solo se inserì to nel più ampio respiro di una vita comunitaria. Dopo alcuni secoli di questa vita imperniata sulla dimensione sociale del civis, fattori nuovi ne sconvolsero la struttura: « la recinzione dei campi, la scop"erta dell'America, la Riforma, la confisca dei beni monastici, la rivoluzione commerciale, le guerre civili in Gran Bretagna, la politica mercantile delle potenze europee, la rivoluzione dell'agricoltura, l'Illuminismo, il declino delle corporazioni, l'impiego sempre crescente delle macchine, la Rivoluzione francese. Tutti questi fattori ebbero una parte importante nello sviluppo d~lla rivoluzione industriale e nell'individualismo che la caratterizzò ... ». « Erano implicite nella logica Bibliotecaginobianco della nuova teoria l'autosufficienza di ogni individuo, -l'uguaglianza fra questi individui autosufficienti e l'affermazione che soltanto un rapporto basato sull'emulazione poteva rivelare la pe!"- fetta armonia dell'intero disegno». · Conseguenze pratiche di tutto questo, furono un urbanesimo cui le città non erano preparate, una lotta quasi fisica in cui le masse erano destina te a soccombere, una . negazione della condizione morale dell'individuo ridotto a pezzo cli un ingranaggio più grande di lui, in cui la sua entità specifica si dissolveva in eguaglianza e sostituibilità artificialmente ottenute dall'esasperata strumentalizzazione tecnologica. Quando la « condizione morale» tentò una rivincita, la forma istituzionale che essa vestì fu necessitata dal mondo contro il quale· si rivolgeva e nacque la nuova società: « Il sindacato è il raggrup_pamento spontaneo di lavoratori singoli, costretti insieme per esigenze f~nzionali... Il fatto che tale evoluzione assuma la forma del sindacato non è che un accidente storico, determinato dal tipo di associazione imposto dall'epoca della macchina ». Del sindacato è tracciato il lento enuclearsi dalle astratte aspirazioni della massa operaia, i frequenti sganciamenti inattesi dell'attività degli iscritti dalla volontà dei leaders per l'abnorme crescita di una volontà a lungo ignorata; la trasformazione da strumento di lotta a strumento di governo attraverso l'istituzionalizzazione seguita alla battaglia per il riconoscimento. Quando i sindaca ti presero corpo sic-_ ché di essi era impossibile non percepire una viva e ordinata presenza nella vita delle nazioni, allora divampò _la lotta delle fazioni per accaparrarsene il monopolio e finalizzarn~ opportunisticamente l'_a:ttività o per minarne le basi e neutralizzarne la azione. Questa, credo, è la parte meno felice ·-del- 'libro dove certe ·prevenzioni per deter117
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