Nord e Sud - anno X - n. 37 - gennaio 1963

CRONACA LIBRARIA STORIA P. VILLANI: Mezzogiorno tra riforme e rivoluzione. Bari, Laterza, 1962, pp. VII-302. Pasquale Villani raccoglie qui, sotto un titolo unitario, alcuni tra i migliori saggi della sua produzione meridionalistica. Vi ritroviamo infatti (lontane anticipazioni di un'ampia storia economica da tempo promessa e ormai imminente) il saggio su Il · catasto onciario e il sistema tributario napoletano alla metà del Settecento, già apparso sulla « Rassegna Storica Salernitana » nel 1952, assieme al testo di una conferenza tenuta dall'A. su invito dell'Archivio di Stato di Salerno n~l 1958, qui ristampata col titolo Lotte per l'individualismo agrario in un comune del Mezzogiorno (1700-1815). \ A questi due seri tti si affiancano i profili biografico-critici del Conforti e dello Zurlo, due personalità minori, ma non per questo meno interessanti nella storia del pensiero politico meridionale. Chiesa e Stato nel pensiero dell'abate Conforti era il titolo originario del primo profilo, apparso nel 1950 nei quaderni della « Rassegna Storica Salernitana», ora presentato come Contributo alla storia dell' anticurialismo napoletano. Con minuziosa ricostruzione del pensiero del Conforti, dal suo primo scritto, la Teologia, alI'Antigrotius, il Villani ne mostra i limi ti culturali e religiosi, chiarendo qual fosse il suo posto nell'ambito rif orma tore e giansenistico meridionale. In questo, inoltre, egli si appoggia ad un manoscritto del Conforti assai imporBibli_otecaginobianco tante, conservato presso la biblioteca della Società Napoletana di Storia Patria; il De conciliis Oecumenicis ... Accedunt dissertationes quae cum re1n dogntaticam, tum disciplinam, iurisque cononici oninem rationem illustrant, posteriore, come redazione, all'Antigrotius. Da questo profilo risulta un Conforti assai più limitato di quanto non si credesse, ligio al trono e persino attardato rispetto alle posizioni che - per non dir d'altro - almeno in campo anticuriale potevano trovarsi nella giannoniana I storia civile. Il paragrafo dedicato dal Villani al Conforti revisore di libri ci mostra un uomo che ha orrore per le opere di un Voltaire o di un Mably, di Rousseau, di Raynal, di Mirabeau, del Bayle etc. Per lui, e l'esempio valga per tutti, il Principe machiavelliano « fu sempre opera pericolosa perché è diretta a mettere in orrore il Principato, anzi non v'è opera più dannosa alla Monarchia poiché vi s'insegna il delitto come un'arte proprià a sostenerla »! Sono vecchie e stantìe tesi, che ormai nessuno si sognava di sostenere, se non, .appunto, il Nostro. Gìustamente, perciò, il Villani si chiede perché mai il Conforti fu coinvolto nella « conversazione di Capodin1onte >'.' e arrestato. L'A. avanza l'ipote~i che la sua partecipazione si sia limitata al primo incontro, a cui andò « come invitato, spinto e sollecitato da amici >>, ma che « resosi conto dei proposi ti dei convenuti si tirasse in disparte, e non prendesse più parte a ' compri cole sediziose '. Una voi ta de115

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