Nord e Sud - anno X - n. 37 - gennaio 1963

Vittorio de C'aprariis il rifor1nis1no cittadino, la protesta dei riformatori urbani ·non tanto contro il condensarsi di un nuovo tipo di vita politica e sociale, quanto contro il prezzo che il rivoluzionamento delle strutture sociali imponeva ai ceti più umili. E qui si può già notare la maggiore modernità e, verrebbe quasi voglia di dire, 1naturità del pensiero politico dei « ne:w historians » rispetto a Turner: poiché già in essi aveva inizio la critica della vecchia mitologia agraria, che aduggiava i11 parte la scuola tur- .11eriana e che sarà all'origine del chiuso provi11cialismo degli epigoni. Quel che disti11gue la scuola della « new history » rispetto alla storiograf.a tradizionale dell'Ottocento è una più risoluta affermazione del motivo, che si poteva trovare già in Turner, dell'approccio funzionalistico al passato. Og11i epoca riscrive la storia secondo i suoi propri problemi, aveva detto appunto Turner in polemica sottintesa con gli storici oggettivisti: Robinson e Beard riprendono questa formula e fanno esplicita la polemica, che prima era soltanto implicita, contro la storiografia scientifica di ispirazione rankiana e sviluppano il principio fino alle. sue estreme conseguenze: e verrebbe fatto di osservare cl1e non se1npre l'astratta consegu.enziarietà è un merito. Il ragionamento dei « ne\v historians » è in apparenza semplicissimo: se è vero - essi dicono - che ogni epoca ripensa la storia del passato, in funzione dei problemi del presente, è vero anche che la storia o-biettiva, scientifica, non esiste: e bisogna allora avere il coraggio di concludere che lo studio del passato dev'essere condotto in modo che possa servire al presente, al progresso dell'umanità. E poicl1é ai progressisti americani del tempo pareva che i piì1 formidabili problemi del presente fossero quelli posti dal gigantismo industriale, dalla concentrazione monopolistica e dal prepotere delle forze economiche,· i rappresentanti della « new history » traevano, naturalmente, da queste loro convinzioi1i la conseguenza che bisognasse rileggere la storia americana appunto i11 chiave di contrasti economici, per scoprire quali fossero- stati, al di là della schiuma· di superficie, i veri problemi che si erano posti 11elle varie epocl1e storiche. E qui non si può non rilevare quanto poco scaltrita fosse una simile metodologia storiografica, che, ignora11do la fondamentale distinzione di teoria e pratica, riduceva la storiografia ad u11a dimensione della lotta politica; né si può tacere che spesso nei libri dei « new historians » la ricerca storica era degradata a ricerca dem9nologica, ad una sorta di caccia alle streghe del passato. Nei suoi seguaci migliori, più intelligenti e insìeme più solidamente preparati e meno corrivi a lasciarsi fuorviare da tesi preconcette, tuttavia, la nuova tendenza diede dei frutti eccellenti ed ispirò due opere, che ancora restano fondamentali per l'intelligenza dell'època della Rivo108 Bibliotecaginobianco

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