Le tendenze della storiografia americana nel ve11tesi1110secolo ricordare che se è vero che le teorie turneriane l1anno conosciuto, negli anni tra il 1930 ed il 1950, una sorta di eclisse, conformemente al mutamento di umori della storiografia americana ed al primeggiare di altri problemi politico-sociali che non potevano no11 influenzare a11cl1ele correnti storiografiche, e se è vero che in questi due decenni si so·no avute demolizioni che si volevano totali di quelle teorie; è vero ancl1e cbe da qualche anno a questa parte v'è stato qualche segnoJ di rinnovata fortuna dell'ipotesi della frontiera: e a questo proposito va ricordato lo studio diretto da uno dei più brillanti allievi di Turner, Merle Curti: The Making of an American Community: A Case StiLdy of Democracy in a Frontier County (1959), nel quale, con documentazione solidissima, si studia il caso della co,ntea di Trempealeau, nel Wisconsin, per mostrare come le vicende di quella regione si possano spiegare perfettamente proprio con le teorie· turneriane. L'enorme risonanza che le tesi di Turner ebbero subito nel mondo culturale statL1nitense non dipendeva soltanto dal loro valore storiografico: esse erano· anche,. in qualche modo, espressione delle tensioni e dei traumi e delle formidabili crisi del mondo agrario americano di quegli anni, ed anzi di tutta la civiltà americana ad una svolta decisiva del suo sviluppo. I moti d'insorgenza agraria, le agitazioni populiste si prolungavano, per così dire, nei libri degli studiosi di scuola turneriana. E, d'altro canto, il posto che Turner e i suoi seguaci avevano fatto, nelle loro ricostruzioni storiche, alle realtà eco11omiche ed ai contrasti sociali che avevano caratterizzato la storia del paese faceva sì che la storiografia della frontiera fosse salutata con simpatia anche ' da quel gruppò di studiosi cl1e intorno a James I-I. Robinson ed a Charles Beard si battevano per un rinnovamento storiografico. I nomi che abbiamo citati testé, i nomi di Robi11son e di Beard, sono forse quelli dei più significativi espone11ti di quella scuola che si disse della « new history » e che operò non poco per lo svecchiamento della metodologia storiografica e della storiografia americana del Novecento. E l'accostamento dei « new historia11s » alla scuola di Turner non è affatto casuale: non lo è innanzi tt1tto perché sul piano culturale il debito dei Robinson, dei Becker e dei Beard verso il maestro della storia dell'Ovest è notevolissi1no, ed assai maggiore di quanto di solito 110n si creda o si dica. E non lo è anche perché le due scuole storiografiche rappresentano come le due facce dell'ideologia progressista negli anni tra il 1890 ed il 1920: Turner, come s'è già accennato, può essere assunto come il simbolo dei moti populisti, della rivolta agraria innanzi alle nuove ideolo·gie ed alle nuove pratiche dell'organizzazione; e Beard e Robin·son, a loro volta, possono essere scelti ad impersonare 107 . Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==