Argonienti fu11zionalità di tutto il servizio, noncl1é fondamentale per l'impostazione di sani e concreti programmi economici, che a loro volta possono svil11pparsi solo facendo leva sul fattore umano. È qui anche che la nuova disciplina dovrà trovare il suo coordi11amento con gli uffici del pia110 (vedi p11nto 8), i quali per funzionare ed operare debbono possedere dati e stime precise sulla disponibilità della manodopera locale, sulla sua composizione qualitativa e professionale, sulla sua capacità lavorativa e sulla sua preparazione scolastica, sulla sua composizione per classi di età e sesso. Tutti elementi che, si badi bene, gli uffici del lavoro possiedono in potenza ma cl1e 110n riescono a elaborare « in loco » per distorsioni statistico-organizzative. I collegamenti con gli 11ffici del piano sara11no inoltre essenziali per la formt1lazione di programmi professionali corretti e ft1nzionalj (vedi punto 9), i quali troveranno un loro sbocco im1nediato e naturale se si lavorerà i11stretta e feconda co11n.essione con le forze e i gruppi economici interessati allo sviluppo di una determinata zona. In sede nazionale, i11sede provinciale e, ove occorra, in sede co,munale un ufficio di collocamento che trovi il suo conforto ed il suo ali111ento neìla collaborazione delle forze del lavoro e della produzione (vedi punto 10), sarà un ufficio che poserà saldamente le sue fonda1nenta nel n1ondo del lavoro, raccoglie11done le esigenze più sensibili, ascoltandone le voci più fondate, contemperando abilmente gli eventuali contrasti, educando soprattutto al fecondo e moderno lavoro di gruppo, al « team working », co1ne lo chiamano gli anglosassoni. Non ci sono, forse, nella Pubblica Amministrazione altri organi che più e meglio degli uffici del Ministero del Lavoro sappiano, solo cl1e lo vogliano, mantenere i contatti con il mo·ndo reale, essere quotidianame11te a contatto con il pubblico che lavora, cooperare strettamente con le associazioni sindacali ai fini del raggiungimento di 11n benessere economico e sociale armonicamente collettivo. Non abbiamo inteso altro che tracciare brevi, rapidi app1111ti e for11ire spunti per un discorso da avviare e da approfondire in altre sedi sulla necessità che si revisioni l'attt1ale carente disciplina del collocamento della manodopera, predisponendo sin d'ora gli studi necessari per una nuova disciplina che sappia, nei limiti del possibile, antivedere il futuro, adeguarsi alle esige11ze _di una società come la nostra, in fase di rapida trasformazione ed evoluzione, bisognosa di essere incanalata verso il raggiungimento di un generale, equo e ordinato benessere. Ci sembra pertanto sia ormai giunto il tempo per convincersi che 101 Bibliotecaginobianco
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