Nord e Sud - anno X - n. 37 - gennaio 1963

Argomenti vedimenti per l'attuazione della libera circolazione dei lavoratori all'interno della Comunità Economica Europea, entrato in vigore il 1° settembre 1961. Tanto più pertanto una nuova disciplina deve svincolare il collo.- ca1nento dal feudale principio della territorialità (già bollato da Luigi Einaudi quale novella « servitù della gleba»), anche se ipocritamente attenuato dalla succitata legge del 1961, quanto più nel Regolamento n. 15 si afferma la necessità di meccanismi adeguati da mettere in funzione per la messa a contatto della domanda e della o·fferta di lavoro a livello comunitario. Sia il Trattato di Roma che il Regolamento n. 15, d'altronde, si ispirano alla eliminazione delle procedure e delle pratiche amministrative che ostacolino il movimento della manodopera, dal che ne discende, oltre che dal già sopra accennato, la ineluttabile esigenza di abolire le frontiere comunali e provinciali italiane e consentire « de jure » quello che i nostri lavoratori già da tempo fanno: circolare liberamente sul territorio nazionale, iscriversi agli uffici di collocamento senza stare nei raggi di 100 o più chilometri, ma soprattutto collocarsi sul piano nazionale. Già .nel 1929 Pigou scriveva (in « The Economics of Welfare ») che « oggi gli uffici di collocamento sono age11zie di informazioni estremamente efficaci ». E più oltre: « •.. gli uffici di collocamento tendono, a parità di altre condizioni, a diminuire la disoccupazione e ad aumentare il dividendo nazionale ». Ciò che oggi (1962!) è ancora più facile a realizzare se si faciliterà l'inco 1 ntro fra domanda e offerta di lavoro, che ormai si cercano su tutto il territorio nazionale, in modo corretto (linguaggio tecnologico adeguato) e \sollecito (telescriventi collegate fra loro perlomeno a livello regionale, radio e televisione). Un collocamento basato sulla mobilità geografica e professionale della manodopera non può più funzionare sull'istituto della richiesta numerica. Oggi tutti sappiamo che la grande e la media impresa selezionano accuratamente il personale sotto i profili professionale, psicologico, attitudinale e psicotecnico vero e proprio, per cui l'industriale dice alla fine degli esami all'aspirante: « Io la assumo ma con l'ufficio collocamento se la s·brighi lei! ». Il problema della richiesta numerica obbligatoria va approfondito e non è questa certo la sede più opportuna. Ci basti affermare la esigenza del superamento e della sostituzione della norma con altra più adeg11ata e più confacente al moderno assetto del mercato del lavoro, affinché si riapra il dialogo fra datori di lavoro, uffici di collocamento e lavoratori. Ciò che p-otrà più facilmente avvenire anche se tutti parleranno una stessa lingua. 99 Bibli.otecaginobianco

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