Sergio Antonucci Il dott. Filippi ha fornito alcune cifre: nel 1961 il totale degli immigrati (da tutte le regioni) in Liguria avrebbe raggiunto le 60.000 unità, di cui 28.000 si sarebbero insediate a Genova: di queste il 36% proveniente dal Sud ~ dalle Isole, 1'11 % dal Centro, il 53% dal Nord e provincie liguri. Una situa- ·zione quindi diversa, sia per qua11to riguarda consistenza e provenienza, sia sotto il profilo dell'attrazione esercitata dal capoluogo, da quanto si verifica a Milano. Qui, nel solo ulti1no trimestre del 1961, si sono stabiliti 31.000 immigrati sui 33.000 registrati nell'intera Lombardia (nell'anno, oltre 100.000). La maggioranza - 25 su 31.000 - provenienti dal Sud e dalle Isole. Filippi ha poi affermato che... non vi sono difficoltà materiali e che il problema dell'adattamento praticamente non sussiste, perché... sono state abrogate le disposizioni legislative che ostacolavano le migrazioni interne! Il che, secondo il nostro funzionario, avrebbe anche eliminato le difficoltà economiche! Egli ha proseguito assicurando che il lavoro dei meridionali è seguito con simpatia ed interesse e si rivela di grande utilità nell'attuale momento: a Milano molte iniziative sono ferme, molti progetti restano sulla carta per la mancanza della manodopera necessaria alla costruzione degli impianti (e, vorremmo aggiungere, a Genova, senza l'apporto di una cospicua immigrazione, meridionali o no, la popolazione già sarebbe in regresso!). Tutto quindi va nel migliore dei modi per gli immigrati,. secondo il nostro Candido del Ministero del Lavoro. Il quale non l1a ritenuto di dovere aggiungere o dichiarare nulla in merito alle opinioni espresse dagli altri oratori sulla carenza di iniziativa ed intervento da parte degli organi del Ministero del Lavoro, sulla mancanza di protezione degl'immigrati dalle forme di sfruttamento di mafia del mediatorato che cominciano ad essere la piaga di questo mercato di lavoro. Solo quando, alla fine della riunione, si è sentito chiamare esplicitamente in causa da uno del pubblico, ha precisato che gli uffici di collocamento agiscono su richiesta degli interessati, non di propria iniziativa, e che pertanto nell'attuale situazione essi attuano in pieno i loro compiti istituzionali. Ha assicurato che quando vengono scoperti casi di sfruttamento e di mediatorato, questi sono denunciati: rarissimi comunque in Liguria, a sollievo dei presenti, che, se fossero stati più informati, avrebbero anche potuto accompagnare dichiarazioni siffatte con reazioni ironiche o risenti te. Delle forme di mediatorato e sfruttamento, e di speculazione sul lavoro degli immigrati, molto s.pesso messe in atto da altri immigrati, e spesso non perseguite o non perseguibili dalla legge, ha parlato invece la dottoressa Balbo. L'Istituto di cui ella fa parte ha svolto a Milano una serie di ricerche ed inchieste in questo settore. La Balbo, in particolare, ha parlato dell'azione di reclutamento svolta nelle zone di abitazione degli immigrati,a a volte da parte degli stessi affittacamere. Spesso i capoccia, già dipendenti da un'impresa, battono sistematicamente la città, o compiono sopraluoghi di ingaggio nelle zone di provenienza, esercitando forme di vero e proprio strozzinaggio sia sulle condizioni retributive vere e proprie, sia sugli anticipi concessi per il viaggio ecc. Dalle indagini effettuate dall'ILSES è emerso, fra l'altro, 58 Bibliotecaginobianco
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