Nord e Sud - anno IX - n. 36 - dicembre 1962

Giorn,ale a più voci dei doveri dello studente, totalitariamente intesi, costringeranno ad assottigliare la massa dei beneficiari, 1na non credo che chi abbia inteso il senso del precetto costituzionale, avrà a dolersene: la collettività non sa più che farsi della università considerata quale distributore automatico di lauree e da troppo tempo attende la rei11tegrazione degli atenei nella funzione originaria di fucine di pensiero e di palestre di severo addestramento alle lotte della vita. Il progetto, nei termini in cui è stato concepito, polverizza i molti milioni, che il contribuente italiano destina al più sicuro degli investimenti (la formazione della classe dirigente di domani), fra troppi giovani: da un lato consentendo a molti .di essi di continuare a fare gli studenti nel più deteriore dei modi o costringendoli a indecorose gherminelle intese a mascherare sti- . pendi e retribuzioni integrative dell'insufficiente assegno, e dall'altro lato assegnando a non pochi degli incalliti candidati agli esami speciali e degli squallidi incettatori del « pezzo di carta» quanto occorre per soddisfare i minuti piaceri: tutte finalità estranee alla volontà della Costituzione. Certo, chi ricollega l'asseg110 all'osservanza di tutti i doveri dello studente, risolleva in termini drammatici il problema delle università superaffollate e, in genere, del rapporto numerico tra studenti ed insegnanti, tra studenti e supellettili, su su sino alla dislocazione delle sedi universitarie; né è da escludere che proprio la visione di queste difficoltà, non disgiunte dalla esigenza di avvisare ai criteri di selezione degli aventi diritto alla ripartizione della cospicua torta (criteri meno meccanici di quelli preordinati), abbia indotto ad accogliere nel progetto le direttive irreali, che qui si criticano, ma ci si deve una buona volta convincere che le riforme non soffrono di essere equiparate ai romanzi d'appendice, né possono essere elargite a puntate. È manifesto cl1e l'assegno, stimolando la frequenza dei non abbienti, intesa come espressione dello status integrale dello studente, suppone risolti gli altri proble1ni, cui si è fatto so1 mmario cenno, e che, ove questi non sia110 risolti, non si dànno che dt1e alternative: o si allontana la soluzione di quei problemi, o s'impiegano male molti miliardi. Il progetto ha scelto la seconda alternativa: è la più co·moda, ma non ha motivo di rallegrarsene il contribuente, specie se il suo pensiero è rivolto all'avvenire del nostro Paese. VIRGILIO ANDRIOLI Decentramento locale e democrazia Il gigantismo di alcune nostre città ha posto oggi problemi la cui soluzione non può più essere procrastinata. Le norme del diritto amministrativo vigente non sono sufficienti ad. ordinare, regolandolo, il caotico sviluppo 51 Bibliotecaginobianco

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