Editoriale Nell'inverno del 1958-59 il governo dell'on. Fanfani, inviso alle destre, fu rovesciato da una con,giura di palazzo, guidata dall'on. Segni. Quella congiura ha fatto perdere al paese anni preziosi e lo ha spinto sull'orlo di una crisi gravissima, per sco1-zgiitrare la quale fu necessario richiamare all'opera l'on. Fa1'zfani e fare appello al senso di responsabilità dei repubblicani, dei socialdemocratici, dei socialisti. Ma sembra che i congiurati di allora - i « dorotei » - non si siano dati per vinti, se è vero che hanno ora ordito una 1-zuovacongiura, la quale, però, f ortunatamente non ha sortito gli effetti della prima. · · Il fallimento della seco1ida co,igiura « doro tea » è il dato positivo che è enierso dalla tanto discitssa riu1iione di novembre del Consiglio Nazionale della DC; ed è itn dato che ci si deve augurare di veder confermato nel prossimo futuro per quanto riguarda quei suoi aspetti che fanno ritenere il fallimento della congiura dovuto anche a uno sfaldamento dei « dorotei ». Ciò che ha rivelato «L'Espresso», a proposito di Taviani e di Cui, che 110n avrebbero partecipato alla congiura, e di Zaccagnini, che avrebbe pilotato verso le posizioni di Moro itn biton nitmero di consiglieri nazionali eletti dal congresso di Napoli come « dorotei », lascia inoltre intravedere la possibilità che nel prossinio futuro la separazione fra « morotei » e « dorotei » si faccia più netta e che i secondi ne risitltino drasticamente ridimensionati dal punto di vista quantitativo: itn evento che sarebbe salutato con soddisfazione da molti, nell'ambito della sinistra democratica, laica e cattolica, perché oramai l'impopolarità di quella corrente politica, tenuta insieme solo da interessi di potere, si è diffusa anche più di quanto non lo f asse fin dai tempi della prima · congiura. Certo duole che uomini come Colombo e Rumor (che sul piano della capacità di governo hanno dato buo1ie prove, e che hanno anche saputo rappresentare il paese in difficili conferenze internazionali, dove si era abititati ad avere a che fare co1i rappresentanti italiani « vuoti » come Pella, o «assenti» come Segni e Piccioni) figurino sul piano della lotta politica italiana sotto l'etichetta di « dorotei »; che essi costituiscano oggi forse la principale carta su cui puntano le destre per · provocare la crisi del governo di centro-sinistra; ? infine che di essi 3 Bibliotecaginobianco
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