Bonifica e riordino fondiario quali talora si sono avvalsi proprio della bonifica per eludere la trasformazione fon diaria. Non staremo d'altra parte qui a negare che la bonifica non abbia concorso o provocato modificazioni strutturali anche importantissime. Molti territori meridionali hanno mutato faccia e sostanza: e questo lo devono certo anche alle strade, ai risanamenti idraulici, alle sistemazioni montane, alle provviste idriche etc., cui ha provveduto la bonifica; e molte valorizzazioni civili di certi ambienti meridionali, ancor più che · la loro economia agraria, so110 partite proprio da iniziative di bonifica. Ma là dove nuove strutture si sono raggiunte - chè in varie parti, viceversa, nonostante gli interventi bonificatori, è rimasto l'immobilismo, come ad esempio in molta Lucania collinare e montana - le direttrici sono state individualistiche e arbitrarie. L'in1provvisazione e la sollecitazione dell'immediata contingenza hanno dominato, e indipendentemente spesso dal quadro infrastrutturale e dall'orientamento bonificatorio. Così nel medesimo ambiente c'è chi s'è dato alle forme più esasperate dell'estensivazione, spingendo senza limite i ringrani, e chi alla più intensiva e attiva viticoltura, senza curare in ogni caso quali siano le prospettive di mercato; cl1i ha così conservato grandi tenimenti, talora, anzi, con una i11voluzione di carattere imprenditoriale e _strutturale, e chi ha liquidato spezzonando i propri possessi in vendite a co11tadini. Se q11esto accade presso le più grandi dimensioni fondiarie e aziendali, che in qualche modo, talora anche nel n1odo sbagliato, risentono degli stimoli infrastruttt1rali della bonifica, la piccola proprietà e la piccola azienda, categoria questa che interessa almeno 1'80% degli agricoltori, rima11e estraniata ed esclusa da qualsiasi innovazio,ne tecnica e organizzativa, co11ti11uando quella policoltura disordinata di sussistenza che l'ha se1npre negativa1nente qualificata. E questo assenteismo non è soltanto dovuto alla impreparazione professionale, alla debolezza finanziaria, alla incertezza organizzativa dell'impresa conta~ dina, ma altresì al discredito diffuso sulla tecnica agraria, all'insufficiente assistenza tecnica e al fatto che· dalle direttive della trasformazione fondiaria disposte nei Piani di bonifica sono esplicitamente escluse le piccole proprietà. Non che le grandi o le medie abbiano fatto gran caso a queste direttive, qua11do ci furono, ma l'esclusione ha posto e po,ne formal1nente al di fuori dei presumibili effetti della bonifica le proprietà e le. azie11de n1inori, e cioè la stragrande maggioranza degli agricoltori, senza disporre in loro favore o senza comunque impegnarle, su questo aspetto, in altro modo. 33 Bibliotecaginobianco
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