/ Daniele Prinzi zione a tutti i territori che presentino un regime fondiario difettoso, e indipendetemente dalle esigenze della bo·nifica. Come nella elaborazione del Codice il legislatore ha avvertito l'opportunità di fornire norme separate quando ha dovuto affrontare un problema strutturale qual'è quello del riordino, così ogni volta che si è voluto n1odificare il regime fondiario, si è dovuto ricorrere ad altre leggi, diverse da quelle sulla bonifica. La bonifica fa infatti sempre una netta distinzione tra i11tervento di competenza pubblica e azione di interesse privato, che ha chiamato - successivamente - di trasformazione fondiaria. La bonifica si è fermata ai confini della azienda agraria e soprattutto della proprietà fondiaria; la sua è stata ed ha voluto essere sostanzialmente 11na azione esterna, infrastrutturale, a carattere tipicamente liberistico, affidandosi all'intervento p11bblico la funzione indiretta di predisporre le condizioni esterne per raggiungere quelle modificazioni strutturali che il gioco degli interessi individuali e privatistici dovrebbe determinare. La bonifica, nella sua impostazione storica concettuale e legislativa, l1a dunque sostanzialmente eluso un'azione di carattere privatistico, e ha lasciato all'opera pubblica il con1pito di adeguare indirettamente le strutture territoriali alle esigenze e alle possibilità economiche dei luoghi e dei tempi. Con l'intendimento di rendere più strumentali gli interventi pubblici, la bonifica è stata affidata in concessione ai Consorzi degli stessi proprietari; ma il sistema, particolarmente nell'Italia Meridionale, non ha sempre portato alle conseguenze che se ne potevano attendere, sia nei confronti della validità e funzionalità delle opere infrastrutturali realizzate, sia soprattutto nei riguardi delle auspicate modificazioni strutturali. Il Testo Unico sulla bonifica del 1933, con la istituzione del Piano di bonifica e delle direttive per la trasformazione fondiaria, da imporre ai proprietari agricoli, ha tentato di correggere in qualche modo !'indi ... rizzo pubblicistico esterno fino allora imperante. Con il Piano di bonifica si identificano nuovi orientamenti strutturali e si giustificano le infrastrutture proposte; con le direttive per la trasformazione fondiaria i1nposte ai privati si devono raggiungere i nuovi obbiettivi strutturali. Non staremo qui a ripetere co1ne, contrariamente alle aspettative del legislatore, il meccanismo non abbia in realtà sufficientemente funzionato·, sia per debolezza dell'Amministrazione dello Stato, cl1e non ha saputo e non ha voluto applicare tutti gli strumenti che pur la legge del 1933 le offriva, sia per insufficiente e intempestiva disponibilità dei finanziamenti, sia per la resistenza degli agricoltori interessati, i 32 Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==