La condizione degli insegnanti medi namento culturale dell'insegnante. Un esame è sempre un esame, e quindi richiede una preparazione ad hoc. Poiché i candidati, qui, sono professori di ruolo, che hanno anche un prestigio da difendere agli occhi dei superiori, dei collegl1i e degli allievi, la prova è sentita co·me più impegnativa di quella precedentemente sostenuta per entrare in ruolo. Si immagini ora un professore che, per mantenere la famiglia, sia stato costretto per molti anni a trascurare gli studi e le letture per sobbarcarsi ad una mole ingente di lezioni private. Costui vorrà dedicare alla preparazione del concorso parecchi mesi, preoccupato sopra tutto della necessità di non sfigurare. Farà i suoi calcoli. Vincendo il concorso egli (se professore di liceo) passerà dal coefficiente 402 al 450, con un aumento di circa diecimila lire al mese, ma contemporaneamente perderà i due scatti biennali per anzianità 'già conseguiti nel vecchio• coefficiente, di circa duemila lire ciascùno 1 ; quindi il guadagno reale sarà di seimila lire circa al mese. (Questa era la situazione nella primavera del 1962. Quando il Parlamento avrà approvato l'indennità di studio promessa, il divario sarà accresciuto di tre - quattromila lire). D'altra parte, per risultare vincitore, occorre conseguire almeno il punteggio di 80/100. Ma non basta: infatti, per legge, solo il 50% degli aventi diritto a sostenere il concorso può essere proclamato vincitore, anche se tutti conseguissero la votazione di 80/100. (Di più, i concorrenti ritenevano di dover pagare di tasca propria il viaggio e il soggiorno a Roma per sostenere la prova d'esame; solo a concorsi espletati, con circolare del 7 settembre 1962, il Ministero della P. I. rendeva noto che i concorrenti erano ammessi al « trattamento di missione » ). Dopo tutto ciò, è chiaro perché solo pochi volenterosi si presentarono al concorso; gli altri reputarono più utile (o magari più necessario) continuare ad impartire lezioni private, senza paragone più redditizie. Ma quale grande impresa privata, industriale o commerciale o bancaria, avrebbe invitato i dipendenti a sostenere un concorso imp·egnativo, sia per la preparazione richiesta sia per il prestigio messo in gioco, offrendo loro in cambio un aumento mensile di seimila lire? DUE RUOLIPERGL'INSEGNANTMIEDI.Eppure il concorso per « merito distinto » potrebbe indicare la via, se non proprio per sanare, almeno per porre riparo alla crisi del personale insegnante in Italia. La crisi, come dicevamo, ha radici economiche, ma è anche culturale e di prestigio; occorre quindi che il rimedio o i rimedi tengano in considerazione tutti questi aspetti. I11oltre essi debbono prendere le mosse dalla realtà com'è. Oggi un grandissimo numero d'insegnanti è costituito da madri di famiglia, che cercano di conciliare l'espletamento 27 Bibliptecaginobianco
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