Roberto Berardi posta in larghissima parte da madri di famiglia. La femminilizzazione del corpo insegnante ha i suoi lati positivi, giacché la donna porta negli ambienti della scuola l'esperienza particolare che le viene dalla sua natura. Ma il crescente monopolio non è dovuto purtroppo ad una · più specifica vocazione pedagogica della donna rispetto all'uomo, ma più semplicemente al fatto che gli stipendi, come si dice in linguaggio corrente, non sono stipendi per uomini. Cioè: data l'attuale situazione della società italiana, e della donna italiana in particolare (che sta uscendo, da qualche generazione appena, da una condizione di inferiorità ambientale e legale), la donna, specie se sposata, è portata più dell'uomo ad accontentarsi di una scarsa retribuzione, in quanto la considera un'integrazione della retribuzione del marito (o del padre). Si tratta, quindi, di un fenomeno contingente: quanto più la donna acquisterà coscienza del valore del proprio lavoro, tanto più aspirerà a condizioni migliori; e quindi anche lei si avvierà verso altre professioni. Già oggi le studentesse « più brave », quando escono dai licei, scelgono altre facoltà cl1e non siano quelle esclusivamente indirizzate all'insegnamento. A 1naggior ragione, quindi, gli uomini disertano sempre più _la carriera del professore. IL « MERITO DISTINTO ». Un'ennesima conferma della gravità della situazione è stata offerta dai recenti co•ncorsi per « inerito distinto », banditi nel 1961 ed espletati nella primavera di quest'anno. In base alla legge del 13 marzo 1958, n. 165, i professori di ruolo che si trovino a tre anni di distanza dal passaggio, per anzianità, alla terza classe di stipendio (in pratica, per i professori di ruolo A - liceo ed istituti equivalenti - dopo sei anni dall'ingresso in ruolo; per quelli di ruolo B - scuola media di 1° grado ed assimilati - dopo quattro anni; per quelli di ruolo C dopo 9 anni) posso,no ottenere il passaggio anticipato di tre anni superando un concorso per titoli ed esami. Il numero dei « posti » messi a concorso è pari alla 1netà del numero degli inse-- gnanti iscritti nel ruolo organico corrispondente, la cui anzianità di ordinario, calcolata al 1 ° ottobre dell'anno in cui è bandito il co·ncorso, risulti inferiore di tre a11ni rispetto a quella prescritta per il normale passaggio alla terza classe di stipendio (art. 3 del Regolamento 19 gennaio 1961). Ebbene, questi concorsi sono stati disertati da un gran numero, in qualche caso dalla maggioranza dei professori aventi diritto. Perché? Il concorso è per titoli ed esami. Gli esami consistono in una prova scritta (od orale, per certe materie) e in un saggio di lezione. La prova scritta, particolarmente impegnativa, ha lo scopo di accertare l'aggior26 Bibliotecaginobianco
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