• Roberto Berardi media offriva un impiego sicuro, sirfficientemente remunerato in rapporto non al costo della vità in sé ma al tenore di vita dei ceti piccolo f! medio-borghesi, dotato di molta dignità sociale, e tale da offrire, direi .tangibilmente, la sensazione, a chi vi si dedicava, di esplicare una funzione riconosciuta essenziale in vantaggio della società: un impiego quindi che poteva dare non piccole soddisfazioni a chi vi attendeva per tutta la vita. L'accentuata industrializzazione ha modificato il quadro. L'industria ha via via creato un cresce11te numero di posti di lavoro che esigono cultura di livello universitario, e che possono quindi offrire uno sbocco a chi ha coltivato gli studi superiori, e anche soddisfazione a chi ama il lavoro intellettuale. Contemporaneamente sono andate crescendo le attività terziarie (i « servizi » ), anch'esse richiedenti spesso una cultura di qualità superiore. L'accresciuto tenore di vita di larghi strati della popolazione ha poi offerto nuove possibilità di sviluppo a professioni tradizionali (si pensi, per es., all'odontoiatria); mentre le conquiste sociali (le assicurazioni contro le malattie e gl'infortuni, per es.) sono tornate indirettamente a be11eficio di altre (medicina, chimica farmaceutica ecc.). Poiché ·questo sviluppo di attività si è svolto in regime di economia « borghese », u11 insieme di fattori (in particolare, per il libero professionista, la possibilità di fissare lui stesso, in larga misura, il prezzo del proprio, lavoro) ha assicurato, a coloro che si dedicano a tali attività, una remunerazione costantemente adeguata ai bisogni 11uovi del mo-ndo d'oggi, al livello d'un membro della classe dirigente. Viceversa lo Stato non ha seguìto il movimento• ascensionale delle remunerazioni del settore privato; ed ha perciò indirettamente incoraggiato il dirottamento delle energie migliori verso campi più « moderni », verso professioni nuove o no·vellamente potenziate, in una parola verso settori più allettanti. I bassi stipendi, però, non sono, la causa unica del diminuire delle « vocazioni » all'insegnamento: vi hanno gran parte le vie nuove aperte dal mondo moderno all'attività dell'uomo. È certo comunque che il pessimo trattamento economico che lo Stato ha riservato ai professori negli ultimi quindici anni (per restringerci al dopoguerra) ha costituito il fattore decisivo. L' « ESPLOSIONE » SCOLASTICA. A queste cause dirette dell'insufficienza numerica degl'insegnanti medi si aggit1nge una causa indiretta: il rapido crescere del numero degli studenti. Anche qui, in mancanza d'una precisa volontà politica di favorire l'istruzione da parte delle maggioranze parlamentari, è stata l'industrializzazione crescente a provocare il fenomeno. Da un lato il ~igliorato tenore di vita di strati 20 .. Bibliotecaginobianco
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