La condizione degli • • 1nsegnant1 medi di Roberto Berardi , _Da qualche anno i quotidiani e le riviste più sensibili ai problemi della scuola italiana (in verità 110n sono molti, né gli uni né le altre) hanno segnalato un fenomeno che- va rapidamente crescendo: lo Stato stenta a trovare i prof essori per le scuole medie. Dapprima si è trattato di un fatto ristretto ad alcuni tipi di cattedre, per lo più di materie tecniche; poi pian pia110 si è esteso a settori -ove pareva - dato l'indirizzo culturale prevalente da secoli in Italia - che non vi sarebbe mai stata carenza di perso11ale insegnante: alludiamo alle cattedre di materie letterarie. Nello scorso an110 scolastico, per assicurare il funzionamento di molte scuole, si è dovuti ricorrere dapprima a laureati di materie affini, poi a studenti universitari. Non solo: ma la crisi è tanto estesa che persino nei concorsi a cattedre si nota, nei settori ove maggiore è sempre stato l'affollamento, un notevole calo del numero di concorrenti; e per certe materie tecniche parecchi concorsi sono andati quasi deserti. Il fenomeno, però, non è solo italiano: anzi, per cause che diremo, da noi si è manifestato in ritardo, rispetto alla maggioranza dei paesi occidentali. Anche nella recente conferenza sull'istrt1zione, organizzata dall'ATA a Strasburgo (23-28 luglio 1962), si è insistito sulla generale difficoltà dei paesi dell'Europa occidentale e dell'America del Nord ·a reclutare insegnanti in numero sufficiente ai bisogni delle scuole medie. LE CAUSE.La notizia può apparire incredibile a chi non sia al corrente delle profonde trasformazioni economico-sociali intervenute nella comunità italiana negli ultimi dieci anni. Il fatto che la carenza d'insegnanti si verifichi anche in Francia, nella Germania di Bonn, nel Benelux, in Gran Bretagna e negli Stati Uniti (in questi paesi il fenomeno già si era preannunciato tra le due gt1erre mondiali) ci guida a scoprirne il motivo. Per secoli nei paesi europei i ceti « fornitori » d'insegnanti (e di funzionari statali in genere) furono i ceti piccoloborghesi della campagna e della città (più di quella, invero, che di questa). In un mondo in èui l'attività economica era prevalentemente agricola, o comunque legata alla tèrra, mentre le attività· terziarie non essenziali erano ridotte al minimo, la funzione docente nella scuola 19 Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==