La Redazione trassero scarso conforto dalla co11sapevolezza che l'Inghilterra non aveva mai violato il diritto e la legalità internazionali (dato e non concesso che ciò sia vero). La verità è che vi sono momenti in cui la lettera della legalità internazionale va sacrificata al suo contenuto ed · alla sua fonte di ispirazione, ossia a concetti superiori come la difesa della libertà e la preservazione dell'l1manità dall'olocausto nucleare (e non v'è bisogno di molta fantasia per comprendere che l'istallazione di missili sovietici a Cuba accresceva invece di diminuire il pericolo di una guerra nucleare). Ciò che persero di vista le classi dirigenti democratiche europee tra il '30 ed il '40, ciò che noi non dobbiamo mai perdere di vista è che diritto e legalità internazionali non sono valori assoluti, librati in un cielo artificiale al di sopra delle nostre teste, ma valori concreti, che trovano il loro posto in una gerarchia in cima alla quale stanno, e non possono non stare, la libertà e la dignità degli uomini e la pace. L'esperienza storica anche la più recente dimostra che la saggezza politica autentica consiste proprio nell'intuire i momenti nei quali conviene realisticamente contrapporre potenza a potenza proprio per evitare che la politica estera si riduca ad uno scontro brutale di potere. Le decisione di Truman di non accettare il blocco di Berlino e di intervenire in Corea, quella di Kennedy dello scorso ottobre non posso110 essere giudicate con il metro formalistico della legalità internazionale, ma devono essere valutate in rapporto ai concetti costitutivi della legalità internazionale stessa. Ciò premesso, possiamo esaminare ora le conseguenze della crisi internazionale cl1e ha preso il nome da Cuba e l'influenza che si può prevedere essa finirà con l'esercitare sui rapporti tra gli occidentali ed il blocco comunista. E qui pure conviene chiarire un concetto fondamentale, nel quale, forse, è la risposta alla domanda che maggiormente l1a imbarazzato nelle ultime settimane gli scrittori di politica estera: la domanda su ciò cl1e può avere indotto il Cren1lino a tentare una mossa così rischiosa ed avventurosa come quella dell'installazione di basi di missili a Cuba. A 11oi sembra cl1e dal 1956 in poi, ossia dal momento in cui è cessata la relativa invul11erabilità degli Stati Uniti e si è diffusa per ogni dove la coscienza cl1e il territorio americano era esposto agli attacchi di missili sovietici intercontinentali, il problema fondamentale è sempre stato quello della credibilità della rappresaglia nucleare statunitense. È stato proprio il dubbio che nell'istante supremo le classi dirigenti americane avrebbero anteposto la salvezza di New York o di Chicago a quella di Berlino Ovest o della frontiera del Re110, ad indurre un De Gaulle a vagheggiare la costituzione di una farce de 10 Bibliotecaginobianco
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