Nord e Sud - anno IX - n. 35 - novembre 1962

Antonio Spin,usa - U1nberto Cassinis (forse dovrei mantenere il riserbo), Tito avrebbe in animo di conservare per sé soltanto la carica di presidente della repubblica. Egli lascerebbe le cariche di presidente del consiglio esecutivo federale e di segretario della Lega dei comunisti ai suoi più fedeli seguaci: Edvard Kardelj e Aleksandar Rancovic. In questa occasione gli sarebbe stato utile Milovan Djilas - fermo al settantunesimo chilometro dell'autostrada BelgradoZagabria, a Sremska 1\1:itrovica - che fu il primo a denunciare l'esistenza d'una « nuova classe » di sfruttatori e di prevaricatori sorta dalla burocrazia politica. Ora, con ìa più importante proposta di riforma costituzionale con la quale si affidano alla Lega funzioni di controllo e di stimolo perché il partito riprenda un sopravvento regolatore, si confessa di aver prestato ascolto proprio a u11 avvertimento di Djilas: « se la nuova classe - egli dichiarò - diviene più forte e assume una fisio11omia più perspicua, il ruolo del partito si fa più esiguo ». ANTONIO SPINOSA La crisi della disciplina del collocamento di Umberto Cassinis La disciplina del collocamento della manodopera in Italia' è nuovamente in crisi, superata dalla dinamica di una prorompente realtà sociale ed economica, sopravanzata da un mercato in continua espansione, che non può più rispondere alla semplice e medievale meccanica della legge della domanda e della offerta,· tanto più se localizzata nel territorio comunale. Basta aprire le pagine di un qualunque giornale del Nord o del Sud e ci si imbatterà in una fitta e nutrita serie di richieste di lavoro, inquadrate in « finestre » sempre più larghe, ciò che suona implicito dispregio (e non potrebbe oggi essere altrimenti) della norma di legge che dispone che i datori di lavoro che intendano assumere lavoratori debbono farne richiesta all'Ufficio di collocamento nella cui circoscrizione si svolgono i lavori ai quali la richiesta si riferisce. Basta, d'altra parte, sostare alcuni minuti sui marciapiedi di una stazione del « triangolo industriale», Milano-Genova-Torino, per vedere file di lavoratori e di loro familiari scendere dai lunghi treni del Sud, provenienti dalla Puglia, dalla Calabria, dalla Sicilia, dalla Campania o dagli Abruzzi. Poche sono ormai le norme ris_pettate della- disciplina del colloca86 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==