• Antonio Spinosa d'unità d'azione con i comunisti e indicò una via au·tonoma al socialismo nel vostro paese ». Qualche giorno prima dell'arrivo di Brezhnev a Belgrado, la nostra delegazione aveva avuto sentore che qualcosa stava maturando ·in Jugoslavia. L'on. Preti, i11tanto, si incontrò col maresciallo Tito. Dal colloquio emerse una nuova disposizione di Belgrado verso la Comunità economica europea. Tito annunciò al ministro italiano la decisio·ne di inviare al più presto osservatori a Bruxelles. I rappresentanti jL1goslavi seguirebbero in un primo tempo i lavori degli organismi della CEE in veste di esperti ufficiosi, per stabilire una presa di contatto fra Belgrado e la Comunità europea. Ciò significa che oramai Tito considera il MEC una realtà storica dalla quale non si può prescindere. L'opposizione preconcetta alla CEF, è stata messa in soffitta. La Jugoslavia, sebbene si sia parlato sL1igiornali anche di un suo avvicinamento al « Comitato per gli scambi eco11omici tra i paesi socialisti » (il Comecon) - che è guidato da Mosca - sa di dover fare i conti con l'Europa occidentale se vuole allargare ulteriormente i suoi rapporti commerciali. È certamente un fatto di grande rilievo la deliberazione del governo jugoslavo. Belgrado ha più che n1ai preso posizione nel senso ormai storico della sua irreversibile esperienza nazionale. Se in futuro ci . saranno altre novità, esse non costituiranno una smentita di questo indirizzo. A Belgrado in molti circoli politici e presso alcune Ambasciate già si dice che la Jugoslavia arriverà ben presto a chiedere una vera e propria associazione alla Comunità economica europea. Si porrà allora un tema di discussione molto importante, perchè per la prima volta gli organismi comunitari di Bruxelles dovranno esaminare la domanda di un paese a regime comunista. Degli scambi co1nmerciali italo-jugoslavi, spesso si parla per sentito dire. La Jugoslavia è un paese in via di sviluppo e pertanto la sua economia è ancora prevalentemente agricola. Con una superficie di 255.804 kmq. e una popolazione di 19 milioni di abitanti, questo paese dispone di vaste foreste, di pascoli e di zone coltivate abbastanza fertili. La Jugoslavia ha quindi larghe disponibilità per l'esportazione di prodotti forestali, bestiame, prodotti agricoli e alimentari, nonché di alcuni minerali e metalli, che noi importiamo largamente. Dal canto nostro esportiamo prodotti delle industrie meccaniche, metallurgiche, chimiche e tessili. Dal 1956 la Repubblica jugoslava ha iniziato l'attuazione di vasti programmi di sviluppo che mirano a trasformare la sua economia da agricola in industriale. Le importazioni di installazioni industriali com82 Bibliotecaginobianco
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