• Editoriale filosofie o alla scienza) sono patrimonio di pochi e dimostrano forza e capacità più nel negare che nell'affermare, più 11el riorganizzare e migliorare la vita sociale degli uomini che nell'agitare e sollecitare la ·spiritualità, che pur vogliamo credere latente, delle grandi masse; proprio per tutto questo, non credian10 all'efficacia (per lo meno, all' efficacia risolutiva) delle tecniche, dell'organizzazione, dello stringere i ranghi. Se c'è crisi di religiosità nel mondo d'oggi, non sarà un rinvigorimento dell'azione pastorale a scongiurarla; e ad affrontare la marea montante di una civiltà della macchina, del comfort e del piacere senza luce e calore di spiritualità, non si richiedono dighe, ma lo spirito di chi sappia camminare sulle acque e comandare ai ven,ti e alle onde. Non, dunque, o non tarito sul terreno del rinnova1nento religioso ricercheremo le ragioni dell'importanza di qitesto Concilio, quanto sul terreno dei gravi problemi sociologici e politici che agitano il mondo odierno. Nel discorso di apertura tenuto da Giovanni XXIII hanno fatto. spicco la fiducia, espressa con calore, che le crisi dei 11ostri tempi siano in preparazione e maturazione di un ordine nuovo e più alto delle convivenze umane; e il richiamo, ancor più commosso, alla pace tra i popoli e tra gli stati. Sono temi, co1n' è . natitrale, che rientrano nella più schietta tradizione del provvictenzialismo cristiano e della caritas evangelica, e bisogna perciò interpretarli in funzione di ciò che essi possono significare in rapporto al mondo d'oggi. La fiditcia nel domani migliore che le tribolazioni odierne preparano sembra preludere ad una coraggiosa potat.ura di tutto ciò cl1e sull'albero di un'organizzazione bimillenaria è in troppo stridente contrasto con la vita pratica e lo spirito pubblico del secolo XX e non riguarda punti essenzialissimi della dottrina cattolica o della struttura ecclesiastica; e ad un non meno coraggioso innesto, sullo stesso albero, di ciò che di nuovo e di utile si ritiene che i tempi possano aver apportato all'efficienza e allo spirito di un'organizzazione come la Chiesa cattolica. Qitanto al richiamo alla pace, - se l'analogo· richiamo della Curia romana in occasione della prima guerra mondiale ebbe il sig11ifzcato di un velato appoggio ad uno degli ultin1i grandi troni cattolici d'Europa e di una appena velata diffidenza verso la democrazia laica e nzassonica ravvisata nelle potenze Alleate; e se il successivo analogo richiamo in occasione della seconda guerra mondiale ebbe il chiaro significato di un aperto e definitivo divorzio tra la Chiesa cattolica e il totalitarismo nazi-fascista, con il quale numerosi erano stati negli anni precedenti gli scontri, ma anche gli incontri, - è difficile evitare l'impressione che il richiamo odierno 6 Bibliotecaginobianco
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