Nord e Sud - anno IX - n. 35 - novembre 1962

Argomenti . industriale della Cecoslovacchia è passata da 48 nel 1938 a 193 nel 1960, con un incremento del 300% circa. Per fare una comparazio,ne con altri paesi, è sufficiente osservare che dal 1938 al 1960 si sono registrati i seguenti incrementi: Francia 123%; Italia 195%; USA 250%; URSS 568%. Come si vede solo l'Unione Sovietica ha avuto un incremento superiore a quello cecoslovacco. Per la produzione dei beni di consumo, benché non si siano finora segnalati ristagni nemmeno in questo settore, il discorso è molto diverso. Le deficienze di struttura sono evidenti. Si consideri, per esempio, che su una popolazione di 13 milioni e mezzo di abitanti, distribuita su una superficie di 128 mila kmq. (pari all'Italia settentrionale), circolano solo 190 mila automobili (una ogni 71 abitanti). Nel 1937 sono stati costruiti 12.634 automobili; 17.971 nel 1948; e 43.439 nel 1958. Produzione di motociclette e scooters: 14.116 nel 1937; 68.007 11el 1948; 162.936 nel 1958. La produzione degli autocarri, a differenza di quanto avviene in URSS, dove sono usati anche con1e normale mezzo di trasporto per burocrati e funzionari, è bassa .. Ecco alcune cifre: 1.967 autocarri nel 1937; 7.221 nel 1948; 9.628 nel 1958. La produzione delle biciclette è stata invece sempre sostenuta: 207.721 nel 1937; 231.452 nel 1948; 305.095 nel 1958. Dal 1948 hanno fatto la loro apparizione sul mercato ceco i frigoriferi per famiglia e le lavatrici elettriche. Nel 1948 si produssero 7.599 frigoriferi; nel 1958 fu raggiunta la cifra di 79.925. C'è stato, in assoluto, un forte balzo in avanti; ma è chiaro che t11ttora il frigorifero è un lusso di pochi privilegiati. Per le lavatrici elettriche il progresso è stato notevole, poiché dalle 2.098 del 1948 si è passati a 312.755 nel 1958. Tutto ciò secondo statistiche di fonte ceca. L'occasione del viaggio in Cecoslovacchia e in Jugoslavia è stata offerta dalla visita del ministro del commercio estero italiano, on. Luigi Preti, alle Fiere Internazionali di Brno e di Zagabria svoltesi nel mese di settembre. Non si discute più sull'opportunità di commerciare con i paesi dell'Est europeo. Ora si commercia. La grande polemica a sfondo politico va spegnendosi anche in Italia. Negli « uffici studi » delle massime aziende italiane si esaminano con realismo le possibilità di un commercio libero da pastoie e da complessi. I risultati delle indagini si concretaIJ.O nella sen1pre maggiore partecipazione italiana alle fiere internazionali nei paesi dell'Oriente. Lo. stato stesso incoraggia l'ampliamento delle esportazioni e delle importazioni. Al di là di riserve politiche poiché il commercio non ; 77 Bibliotecaginobianco

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