Nord e Sud - anno IX - n. 35 - novembre 1962

Storia, Geografia e Università Particolari accorgimenti, infine, dovranno essere adottati per assicurare oltre a ciò la preparazione professionale dei giovani che in~endono avviarsi senz'altro all'insegnamento medio e medio superiore. Ma questo non è un problema esclusivo delle costituende facoltà di scienze storiche, giacché riguarda allo stesso titolo quelle di Lettere, di Magisteso, di Matematicl1e e Scienze Naturali. Il problema dovrà quindi essere risolto con misure di carattere generale, cui del resto si sta già pensando da varie varie parti e a cui le facoltà di scienze storiche verranno ad adeguarsi al pari delle altre. Naturalmente nulla vieterà che i colleghi attualmente facenti parte come ordinari delle facoltà di Lettere, Magistero, Scienze Politiche, Scienze Economiche vi restino anziché passare alle facoltà di Scienze Storiche, se lo preferiscono. Co1ne nulla vieterà che -le altre facoltà, se lo preferiscano, continuino ad avere propri insegnamenti di materie storiche, anziché inviare i loro studenti ai corsi delle facoltà di Scienze Storiche. Ma noi crediamo che i vantaggi offerti dalla concentrazione dei mezzi di ricerca scientifica in un solo centro organico siano tali che ben pochi colleghi sceglieranno di restare a fare la vita tapina che fanno adesso. E crediamo che le facoltà letterarie, filosofiche, giuridiche, economiche, etc~, saranno le prime ad essere felici della costituzione di una indipendente facoltà di scienze storiche, perché in tal caso esse potranno organizzare in modo più specializzato e coerente i loro studi. Forse si potranno dare dei casi, specie per gli storici dell'antichità o per quelli del diritto, in cui si dovranno mantenere dei contatti particolarmente stretti, per ovvi motivi, fra gli istituti di filologia classica o gli istituti giuridici e le sezio11i affini della facoltà di Scienze Storiche. Ma ciò sarà anzi ragione di un mutuo arricchimento, anziché un motivo di lamenti. Né v'è da temere ragionevolmente cl1e talune facoltà, come quella di Lettere, una volta private dei titolari di materie storiche, debbano lasciar dissipare quel patrimonio storicistico, che è vanto della nostra moderna cultura italiana. Se a garantire il carattere storicistico di quelle facoltà non bastano tutti i colleghi di storia della filosofia, storia dell'arte, storia della letteratura o della lingua italiana, etc., temo veramente che neanche la permanenza nel loro seno di qualche sparuto esemplare di ordinario di storia antica, medioevale o moderna gioverebbe gran che. E viceversa non ci sarà più il pericolo, che oggi è da temere, che tanti bei discorsi sullo storicismo della cultura italiana, non evitino ai nostri studio storici di morire per mancanza di ossigeno. Ma soprattutto, ricordiamoci che le università non sono fatte soltanto di cattedre, istituti e professori, ma sono fatte anche di giovani; 69 Bibliotecaginobianco

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