• Michele Novielli candro - è il mediatore, non il proprietario. I nostri contadini sono capaci di ammazzarsi tra di loro per il confine di un muro nel podere. Il mediatore l'hanno creato loro: la loro incapacità ad associarsi. È un estraneo, un altro che non ha come loro i calli sulle mani, che non lavora la terra, che non partecipa al processo produttivo, eppure è un privilegiato: è, in un certo senso, il proprietario della diffidenza, della fatica del contadino di Sannicandro, Bitetto, Adelfia, Acquaviva delle Fonti, di Cassano Murgie, di Valenzano, Ruvo, Terlizzi, e la lista dei paesi potrebbe continuare per un pezzo. Estremamente diffidente -verso il suo simile, il contadino è estremamente fiducioso verso il mediatore: non riesce ancora a vederlo, scoprirlo come nemico, almeno come estraneo. Tutta la sua intelligenza, il suo tanto decantato senso pratico, il suo realismo, la sua furberia, che è ormai diventata un mito, la sua attenzione vigile che impegna per mesi sulla terra e nei rapporti con i suoi vicini, finiscono per incanto là dove subentra il mediatore. C'è un abisso in lui tra il processo di produzione e quello di mercato, di vendita del prodotto». « Per avere un'idea di quello che sto dicendo - conclude il giovane De Pinto - è sufficiente assistere la domenica al mercato delle mandorle che si svolge sulla piazza centrale del paese. Guardate il piccolo proprietario: arriva con il suo sacco colmo di mandorle e lo affida al mediatore che ha già stabilito il prezzo che nessuno discuterà. Coltiva con cura, con pazienza e con sudore il prodotto; e poi, appena nato dalla terra, lo abbandona come un padre spietato e incosciente. Da un eccesso di diffidenza si arriva ad un eccesso di fiducia: tra questi due estremi di una mentalità si deve inserire una cooperativa, una civiltà cooperativistica quaggiù, infrangere la diffidenza e convertire la fiducia. Questo io mi auguro con l'esperimento iniziato». A questo punto avremmo dovuto chiedere i dati statistici dell'iniziativa e informarci sulle difficoltà burocratiche incontrate dall'iniziativa. Ma questo sarà per un'altra volta. MICHELE NOVIELLI 58 Bibliotecaginobianco
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