Editoriale siasi collaborazione con enti e comunità religiose, i governanti sovietici ripresero, a loro volta, dopo i primi anni della rivoluzione e di distruzione dell'antico regime russo, la tradizione patria dei rapporti tr~ · stato e chiesa. Dal momento che la fede cristiana resisteva, ingenua e profonda, nella stragrande maggioranza del popolo russo contro ogni sforzo di propaganda antireligiosa e di tirannica violenza alla libertà di culto, apparve migliore partito permettere il ritorno ad una libera pratica religiosa e la ricostituzione della Chiesa ortodossa, sottoposta ad un discreto, ma rigido controllo specialmente per quanto riguarda tutto ciò che ha risonanza fuori dei luoghi di culto (proselitismo, reclutamento del clero etc.); e rimettere le fortune della lotta antireligiosa piuttosto alle conseguenze, che non potranno non farsi sentire, dell'educazione di schietta impronta comunista impartita alle giovani generazioni. Così, la rinnovata tolleranza per la religione assicurava uno dei cardini della pace e dell'ordine civile; e la ripresa di alcune tradizionali posizioni e rapporti della Chiesa russo-ortodossa all'estero (come, ad es., la presenza sui luoghi sacri di Palestina) forniva al gioco diplomatico russo qualche carta minore, ma che si poteva non disdegnare. Sarebbe pertanto veramente sorprendente se un gesto così pieno di significato e di risonanza con1e l'adesione moscovita ad un invito romano in materia di Concilio, e tanto più destinato a suscitare clamore per il modo e per il momento in cui è stato deciso, fosse stato preso dai competenti organi della Chiesa russo-ortodossa seriza che interi erisse e ne avesse piena e previa notizia il governo sovietico. Il quale deve aver sollecitato (e, comunque, consentito) l'adesione della Chiesa nazionale in considerazione appunto, come si diceva, del rilievo che il Concilio ha subito assunto nella vita del mondo d'oggi e per il quale il Cremlino non può non nittrire i'nteresse e non desiderare fonti dirette e fidate di informazione. Ma da che cosa deriva e in che cosa si traduce il rilievo assunto dal Concilio? Varrà la pena di notare che - se all'interno delle organizzazioni cattoliche è stato, e non poteva non essere, ben altrimenti - l'opinione pubblica internazionale è stata, invece, richiamata in maniera sensibile al Concilio e alla sua importanza solo quando esso era ormai imminente. È difficile valutare l'esatta natura di un interesse così largamente e repentinamente diffusosi. Quel che sembra, tuttavia, decisamente da escludere è che il Co11cilio sia venuto a coronamento di una grande ondata di reviviscenza di spiriti religiosi. Per quanto se ne sa, l'idea del Concilio sorse anch'essa repentina nel piesiero di papa Gio4 Bibliotecaginobianco
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