• Giornale a più voci ' Il mondo che circonda il contadino - non dimentichiamo questa verità è il mondo non dei suoi nemici (magari lo fosse: così imparerebbe a combatterli, a difendersene) ma semplicemente il mondo degli altri. La diffidenza appartiene ad ogni contadino del Nord e del Sud, di Sannicandro nella provincia barese e di Bossolasco nelle langhe piemontesi. Nel nostro paese la pianura padana sembra fare un'eccezione alla regola: e_• un'oasi della fiducia, della cooperazione contadina; è una felice alleanza tra l'uomo e il contadino: il primo, per i suoi rapporti con gli altri, si incontra con il secondo, che intrattiene rapporti con la terra. Il contadino è diventato anche uomo, la vita ha i suoi diritti e la terra le sue leggi. « Il piccolo proprietario, il coltivatore diretto di Bossolasco, Murazzano, Torre Bormida, il mezzadro di Bergolo, è un disperato anarchico, avverso ad associarsi, a collaborare. Non ha acquisito il concetto di cooperazione: il suo dramma e la sua colpa. Prima che adoperi il trattore, è neccessario che impari ad associarsi. È un lavoro, questo, psicologico più che tecnico ». Chi parla così è Felice Campanello, uno degli esperti più preparati, più avvertiti dei problemi agricoli delle langhe piemontesi, insegnante in un istituto di agraria di Alba. Il contadino in questione è un piemontese. La diffidenza, dunque, è un cordone ombelicale che unisce il contadino del sud a quello del nord: la paradossale unità di milioni di uomini divisi, chiuso ognuno nel suo feudo, nel suo piccolo universo. Una differenza esiste, però, tra la diffidenza del contadino di Morazzano e quella del piccolo proprietario di Bitonto: l'una è naturale, legata alla terra; l'altra è naturale e stòrica, legata alla terra e alle vicende della storia meridionale. Il concetto di cooperazione nel primo caso ha contro di se la terra (la natura), nel secondo deve combattere, vincere, superare e la natura e la storia. Sannicandro è il paese del retroterra barese in cui sono avvenute due rotture fondametali, ed un eperimento moderno è stato avviato nel mondo contadino. Il piccolo coltivatore diretto è diventato un compratore: è sotto la spinta dei desideri, delle tentazioni che gli esibisce il progresso meccanico e che per adesso hanno appena le dimensioni di nuove sensazio·ni, di nuovi stati d'animo, che un domani forse si trasformeranno in diritti, in valori; ma questi desideri, queste tentazioni sono più forti del suo antico concetto di risparmio e per la prima volta - ed oggi è quello che più conta _,j delle sue possibilità. L'esperimento cooperativistico è semplicemente l'inizio di una rottura, e non si sa come finirà; può darsi che !'~sperimento fallisca, ma il suo bilancio è già positivo se si considerano le cose giunte, o tentate, o iniziate, per la prima volta, quaggiù. La storia del Mezzogiorno, in quest'ultimi anni, è storia di bilanci positivi: appunto quelli delle cose giunte, o tentate, o iniziate per la prima volta, anche se in seguito fallite o arrestatesi per un ancora incompiuto processo di maturazione o per cause da addebitarsi non solo all'inesperienza. L'immobilità è rotta, ma dentro, finalmente. Una novità fallita, quaggiù, forse vale, nel bilancio dei giorni, degli anni che verranno, più di un'opera realizzata, per esempio di un acquedotto che porta l'acqua nelle 53 Bibliotecaginobianco •
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