Nord e Sud - anno IX - n. 35 - novembre 1962

Giornale a piìt voci l'economista, una nuova tecnica di lavoro, di produzione e di guadagno; per chi conosce questa gente, questi contadini del retroterra barese, era soprattutto quel processo nei meandri, nei grovigli della mentalità contadina, l'inizio di una rottura, l'avventura degli stati d'animo. La radio, il televisore, il motoscooter, il manifesto pubblicitario, spezzando il tradizionale concetto di risparmio, impone al contadino un nuovo modo di concepire la vita: la vanità. La cooperativa, infrangendo l'antica crosta di diffidenza, gli impone un nuovo modo di concepire il lavoro: la collaborazione reciproca con gli altri; e rompe la sua condizione di isolamento, lo mette a contatto con gli uon1ini, lo avvia finalmente ai rapporti umani, perché, da secoli, il contadino di quaggiù vive non per sé, ma per la terra, e non vive con gli altri. La radio, la televisione, il motoscooter lo aggrediscono con violenza, e lui non sa difendersene; ma la cooperativa deve inizialn1ente e inevitabilmente affrontare quel groviglio, lentamente scavarci dentro. Nei pri1ni il contadino scopre nuove esigenze, nuovi diritti per la sua vita materiale; nella seconda scopre l'altro: colui che viveva accanto a lui, nella stessa strada, l'altro con i suo,i stessi bisogni e le sue stesse ansie, ma tutti e due divisi. Tutte queste cose ha in sé una cooperativa in un piccolo paese del retroterra pugliese. Ed ecco perché, se ad alcuni osservatori interesseranno gli svilup,pi economici e tecnici della cooperativa in questione, i suoi dati statistici: quanti proprietari, quali ris11ltati ottenuti nella produzione, quali defici_t accusati, le spese sostenute, i guadagni ripartiti, la quota di profitto per ogni singolo proprietario, le carenze rilevate, gli errori commessi, le esperienze acquisite, le difficoltà burocratiche e via di seguito, a noi della cooperativa interessa pure e soprattutto quel processo clandestino, sotterraneo, tra grovigli e meandri: come la punta di un sismografo che registra un movimento in profondità. Il vero Mezzogiorno, oggi, è qui: in questi processi, in questi movimenti che si producono nelle sue visceri (come si esprimeva un giovane meridionalis ta di Bitonto, grosso paese del retroterra barese); perciò è un compito fondamentale, ma estremamente difficile, inseguirlo in tali movimenti, abituati come siamo a tradurre la realtà in cifre, in statistiche, a comprenderla attraverso i segni esteriori del progresso meccanico. Non si capirà niente delle difficoltà che si incontreranno quando, quaggiù, si vorrà impiantare una cooperativa, se non si sarà tenuto in debito conto tutto ciò: le difficoltà psicologiche. Gli strumenti tecnici non bastano. Il paese della cooperativa si chiama Sannicandro; dista da Bari una quindicina di chilometri, situato nel pieno tetroterra, a pochi chilometri dalle colline murgiane. È un comune che nel lavoro dei campi per colture ben determinate e specializzate, trova la sua unica ragione di sviluppo economico. Dal 1950 fino al 1959, ha vissuto il momento eccezionale di un'emigrazione ricca, redditizia: quella diretta verso il Venezuela. La proprietà terriera ormai ha raggiunto quella fase di esasperazione del frazionamento che sarà uno dei fattori principali nella trasformazione psicologica 51 Bibliotecaginobianco ..

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