Giornale a più voci « Lo studio è stato espresso in ventidue carte, di cui le prime dodici, dedicate ai problemi dell'economia agricola regionale, analizzata la situazione ne tentano una sintesi, e costituiscono appunto una sintetica visualizzazione grafica. Le rimanenti dieci carte sono invece dedicate agli aspetti della situazione di fatto relativi all'insediamento ed al movimento della popolazione, alla situazione degli alloggi,· delle attrezzature e dei servizi nei centri, al rifornimento idrico, all'analfabetismo ed al problema scolastico, alle· attrezzature sanitarie, alle industrie, alle linee elettriche, alle comunicazioni ». Questa lunga citazione ci è sembrata necèssaria perché è testimonianza di una situazione particolare di questa regione, sia per gli studi numerosi ed avanzati che ne hanno esplorato la realtà, che per il grado di partecipazione locale a certe iniziative. Si comprende così l'aspettativa che - malgrado il ritardo con cui avveniva - salutò nell'aprile del '55 l'insediamento del comitato per il Piano regionale territoriale, di cui si sottolineò l'importanza ai fini dello sviluppo regionale. Piano, fu autorevolmente assicurato, i cui compiti non sarebbero stati solo strettamente tecnici, ma anche economici, sociali, culturali, politici. Quel comitato non diede alcun risultato, e tutto il programma restò lettera morta. Nelle rappresentanze burocratiche locali e nel gruppo dei tecnici nominati per quella iniziativa era infatti quasi impossibile scorgere il modo, la volontà, l'interesse che occorrono per fare un piano, anche modesto. _Dal '55 al '59 in Basilicata, mentre si attende la pianificazione, si hanno: lo sviluppo del Metapontino come effetto della riforma fondiaria e i primi piani regolatori di Comuni della zona, come Bernalda, Pisticci, Montalbano; l'approvazione del Piano regolatore di Matera; il concorso per il Piano regolatore di Potenza; la ripresa della grande emigrazione contadina; le prime timide iniziative per nuclei industriali a Potenza ed a Matera; ed infine la scoperta dei giacimenti metaniferi nella Valle del Basento. Nel settembre del '59, in un convegno a Bari nella Fiera del Levante, il nuovo Ministro dell'Industria, integrando ciò cl1e aveva detto qualche mese prima in Parlamento, e con un nuovo riferimento alla validità dello Schema Vanoni, rendeva noto che con la collaborazione delle Camere di Commercio sarebbe presto iniziato un nuovo lavoro di pianificazione dello sviluppo regionale, lavoro che sarebbe stato coordinato da una commissio,ne centrale di esperti. Restava, però, da vedere come si sarebbe articolato il lavoro in periferia, in dipendenza soprattutto della volontà politica a fare sul serio e della qualità delle energie locali su cui si sarebbe fatto affidamento. Chiudendo quel suo discorso barese il ministro Colombo ebbe accenni un po' inconsueti, anche di carattere politico. Egli tenne a dire, fra l'altro: « Non sfugge ad alcuno l'importanza che tali studi regionali e i relativi dibattiti potranno avere al fine di animare le forze locali, attenuare inutili e deplorevoli campanilismi, formare· una classe dirigente che abbia fatto il suo tirocinio, non per le afferrr1azioni generiche e i luoghi comuni, ma nella ricerca faticosa di appropriate soluzioni ai grandi e gravi problemi 41 Bibliotecaginobianco
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