Nord e Sud - anno IX - n. 35 - novembre 1962

Vittorio de Caprariis che per uscir fuori da questa difficoltà vi sarà una lotta mortale tra esecutivo e legislativo, e che dall'esito di tale lotta dipenderà l'estrema sopravvivenza delle libertà in Francia. E quando si legge nei giornali che Jv!ichel Debré, professore di diritto!, avrebbe detto che conviene rassel5narsi e rinunciare alla vecchia idea ottocentesca che i parlanienti siano i depositari della sovranità nazionale, poiché quello che era giusto per il secolo scorso non è più valido per il nostro, quando si leggono nei giornali questa e simili cose, vien fatto di pensare che il ciclo del gollismo sia ormai perfetto e concluso in sé. Ad ogni modo, e quale che sia l'esito del referendum del 28 ottobre, il fatto che tale referendum si faccia, che si faccia alle condizioni di De Gaulle, dimostra innanzi tutto co111esi illudessero i n1e1nbri del « club Jean Moulin », allorché pensavano che si sarebbe potuto battere De Gaulle sul suo stesso terreno, ponendo al paese l'alternativa del vero e del falso reginie presidenziale. E dùnostra, poi, ancora una volta, che le libertà democratiche sopravvivono soltanto quando sopravvivono i partiti. Il vero avversario di De Gaulle non è ciò che egli chiama, con ironica e sdegnosa sufficienza, il «sistema>>; nia i partiti. Qui e non altrove è la sola autentica trincea di resistenza contro ogni sorta di tentazione autoritaria. 28 • Bibliotecaginobianco

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