Riforma delle istituzioi-ii e repubblica presidenziale due parallele, e non potranno mai incontrarsi tranne che nel caso di un regolamento di conti definitivo, nel corso del quale ognuno dei due tenterà di schiacciare l'altro, con quali risultati e con quanto beneficio delle ragioni della libertà è fin troppo facile immaginare. Mi pare . che la sola Inghilterra sia riuscita a sfuggire, finora ed almeno in parte, a questa rischiosa contraddizione. E ciò è dovuto non solo al fatto che quando eleggono la Ca1nera dei Comuni gli Inglesi eleggono, in pratica, anche il governo e scelgono il programma che tale governo dovrà attuare, ma anche ad altri fatti, ai quali, di solito, non si presta molta attenzione: la forte disciplina di partito, più o meno spontanea, che esiste tra i deputati conservatori e quelli laburisti, la quale non consente agguati all'esecutivo; e la spregiudicatezza con cui la tradizione politica britannica ha considerato, almeno da 11n secolo a questa parte, la dissoluzione della Camera. Questa è considerata schiettamente non solo come un'arma nelle mani dell'esecutivo, che se ne può servire liberamente in caso di contrasti coi deputati, ma addirittura come uno strumento di potere politico nella lotta tra i partiti: è noto, infatti, che i governi inglesi sciolgono la Camera nel momento che ritengono più opportuno per le sorti elettorali del loro partito. I nostri critici della partitocrazia, che ricorrono così volentieri all'esempio dell'Inghilterra, dovrebbero riflettere, una volta per tutte, su q11esta prassi britannica! Ora, se si considerano questi due fatti che si sono appena ricordati (disciplina di partito assai stretta tra gli eletti del popolo; uso della dissoluzione come strumento di potere politico), si dovrà convenire che gli inglesi hanno risolto il problema che si è detto, e che ha travagliato e travaglia paesi come l'Italia o la Francia, nel senso di un rafforzamento dell'esecutivo. So bene quello che si può obiettare o aggiungere a queste osservazio11i: che, cioè, gli inglesi hanno potuto scegliere tale soluzione perché nel loro paese v'è quella che si potrebbe chiamare la « certezza del regi1ne », la sicurezza morale che nessuno dei due partiti, una volta al governo, si servirà dei poteri di cui dispone per spezzare il quadro istituzionale della lotta politica. E questa è certamente una considerazione di grandissima importanza. Ma, intanto, sarà bene non dimenticare quale direzione hanno scelta gli inglesi e di quali strumenti di potere hanno armato l'esect1tivo. In regimi del tipo di quello fra11cese o italiar10, come ho accennato, il problema resta di un'inquieta11te attualità; e i francesi più attenti ed acuti hanno compreso perfettamente che, malgrado tutto l'apparato dottrinario con cui il gollismo è tornato al potere, quella di De Gaulle è una soluzione legata al destino personale di un uomo, e dunque è una falsa soluzione. L'esige11za di un esecutivo forte, alla misura dei 17 Bibliotecaginobianco
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