Nord e Sud - anno IX - n. 35 - novembre 1962

• Alfredo Capone di Max Weber: secondo lui la identificazione di determinismo e legalità da una parte, di azione « libera» ed « individuabile», dall'altra, è un errore elementare che, come già in Knies, compare anche nella metodologia storica contemporanea a proposito della questione della Wille11:sfreiheit. Questo problema, viene portato avanti senza alcuna necessità dagli storici nelle ricerche sulla portata dei « fattori individuali» nella storia. Vi si trova ancora affrontata, direttamente o indirettamente, la incomputabilità dell'agire umano, quale, quale conseguenza della libertà, come specifica dignità dell'uo·mo e quindi della storia, men tre il significato « creatore » della persona che agisce viene contrapposto alla causalità meccanica degli eventi naturali. E Weber aggiunge: «Ci si pone - crede Meinecke ... di fronte ai movimenti storici delle masse con tutt'altri occhi, se si sa che in essi si nascondono le attività di molte migliaia di freiheitlicher X, che non quando si vede in essi solo il gioco di forze che operano in modo uniforme. E ... lo stesso scrittore parla di questo «X» - dell'irrazionale residuo della personalità - come dell'inneren Heiligtum della stessa, in modo completamente uguale a come Treitschke parla con una certa devozione del Ratsel della personalità ». Secondo il Weber, alla base di queste asserzioni fondate << su di una esortazione all'ars ignorandi » c'è anche « l'originale idea che la dignità di una scienza oppure il suo oggetto risieda in quello che noi di esse non possiamo conoscere. L'attività umana dovrebbe trovare dunque il s110 significato specifico nel fatto che è inspiegabile e perciò incomprensibile ». L'Historismus meineckiano che dagli anni della polemica col Lamprecht lo storico tedesco andrà sen1pre meglio precisando e articolando concettualmente, non muterà più nella sostanza, anche se, passato attraverso gli eventi di mezzo secolo di storia tedesca ed europea, esso smarrì la pace con se stesso e si andò caricando di ombre e di dilemmi. « Aforismi e Schizzi sulla storia » rappresenta l'ultima vicenda del suo storicismo: quel ponte spirituale che egli aveva gettato sulla realtà e dal quale aveva potuto vedere, lui goethiano, la barbarie del terzo Reich, stava crollando, e ciò significava pure per lui la irreversibile Katastrophe della Germania. Alla traduzione italiana di « Aforismi e Schizzi sulla storia» Giovanni Cassandra premette un saggio introduttivo nel· quale si sofferma soprattutto sui problemi teorici dello storicismo di Meinecke (i rapporti tra storia e storiografia, il concetto di individualità, di svolgimento e così via) e precisa il proprio punto di vista discutendo le tesi di alcuni fra i più significativi commentatori di Meinecke (egli soprattutto ritiene opportuno rivedere in più punti il saggio di Antoni). Cassandro si dimostra conoscitore non superficiale e attento lettore delle opere di Meinecke; ma a pag. XII gli sfugge una leggera svista (che era già nel libro di Negri) quando traduce, da Erlebtes l'immagine meineckiana della I deengeschichte come la « via non senza pericolo delle idealità, vale a dire ... delle potenze spirituali che muovono dalla realtà» mentre quelle idee muovono « verso la realtà » che ~ un concetto differente; (il Negri poi, sia detto per inciso, non· intende bene anche il periodo succes100 • I Bibliote.caginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==