Il Convegno di S. Pellegrino di Giovanni Cervigni Caratteristica abbastanza frequente delle maggiori assemblee democristia11e, siano esse congressi di partito, riunioni o costituenti di correnti, convegni ideologici, è oramai lo spazio dedicato allo studio approfondito della realtà sociale in cui il partito si trova ad operare, degli adattamenti teorici che tale realtà impone, dei rapporti che si determinano in tal modo tra le nuove tecniche di governo, attuate o postulate, e le fondamenta ideologiche del partito. Quest'aspetto dell'azione politica dei democristiani non è riducibile, semplicisticamente, alla necessità, comune a tutti i gruppi politici, di costruirsi una ideologia che ne giustifichi la lotta per la conquista o il mantenin1ento del potere. Certo è anche questo, r11a n.011 solo questo. Il fatto è che un partito cattolico, proprio percl1é affor1da le proprie radici ideologiche in una matrice metapolitica, finisce col subirne un co-ndizionamento per lo meno desueto agli altri partiti. E, di c_onseguenza, si determina la necessità di continui ripensam.enti, di ulteriori dimostrazioni della costante orto-dossia rispetto alle tavole della tradizione. Per u11 cattolico, d'altra parte, la lotta politica si svolge spesso al limite della eresia, e si tratta d'aver appunto quel « coraggio, dell'eresia » che in varie occasioni e in situazioni diverse seppero dimostrare uomini co111e Sturzo e De Gasperi, i dossettiani e i giovani della Base. Da questo punto di vista convegni ideologici come quelli svoltisi in questi due ultimi anni a S. Pellegrino rientrano, a pieno titolo, nella tradizione democristiana. E tuttavia possono considerarsi un progresso, in quanto tendono a canalizzare in un alveo unitario temi di discussione già sollevati in varie sedi ed occasioni. La convocazione di un convegno ideologico non può ridursi, però, ad un episodio meramente organizzativo, tanto più quando essa avviene in un periodo nel quale il partito in questione sta per co1npiere ( è il caso dell'anno scorso) o ha appena compiuto (è il caso di quest'anno) una svolta che per larga parte del suo elettorato, quello che lo considerava una sorta di indifferenziato « blocco d'ordine », rappresenta un vero e proprio capovolgimento di fronte. E questo specialmente se, a spiegazione della svolta, si adduce la motivazione di profondi mutamenti della società italiana, che, a loro volta, esigono paralleli mutamenti di formula politica, pena la perdita, 8 Bibliotecaginobianco
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