• Lettere al Direttore Noi pensiamo che Lei, con la Sua autorità, assieme a tutti i Suoi illustri colleghi, dovrebbe lottare sempre affinché le Autorità Provinciali, Comunali e Scolastiche diano ordini precisi a tutti i professori e 111,aestri,dall'Asilo infantile all'Università, di fare obbligo a tutti i bimbi, ed ai grandi, di parlare sempre in lingua italiana, di chiamarsi sempre col proprio nome e cognome e mai con nessun soprannome (ciò è in uso nel centro dell'Africa) e di non gesticolare mai o il ·meno possibile, anche quando sono fra di loro, parlare sempre in lingua; e anche se i genitori parlano in dialetto, essi dovrebbero rispondère sempre in lingua italiana. Perché si verifica questo: che gli itlaliani da Roma in su, anche se parlano in dialetto fra di loro, se parlano con altri sanno parlare bene in italiano; mentre i meridionali, anche se sono prof essionisti, parlano con accento saraceno, ciò che fa dire a tutti gli italiani che noi siamo turchi e arabi. Nessun meridionale, infatti, può fare il radiocronista o il presentatore di qualcosa di importante. Nessun artista, se meridionale, anche bravissimo, può fare una parte signorile, ma soltanto parti comiche, pulcinella e pulcinellate. Tutti i meridionali che vedono la TV, vedono pure come parlano nelle commedie, in Carosello per la reclame ecc. gli artisti italiani. Ma di tutto il Mezzogiorno, non c'è nessuna Ditta che faccia la pubblicità per un prodotto del Sud alla Radio-TV. Ciò non ci fa certamente onore. Eppure nel Sud c'è vino, olio, pasta ecc. Inoltre, sempre dall'Asilo infantile all'Università, prima di insegnare l'A.B.C., dovrebbero insegnare il Galateo. Anzi, le Autorità Provinciali e Comunali dovrebbero regalare a tutti gli alunni, dalla Ja elementare in su, il Galateo gratis. Solo così tutti i napoletani e tutti i meridionali imparerebbero a non gesticolare; a parlare a bassa voce; a non chiamare con voce alta le persone che sono lontane, come spesso fanno a Napoli e in tutto il Sud, mentre tutte le persone civili si voltano a guardare disapprovando; imparerebbero come si sta seduti a tavola, come si mangia, come si tiene in mano il cucchiaio, la forchetta, il coltello; e alle ragazze anche come si apparecchia la tavola e come si tiene la casa pulita; come ci si deve lavare bene al mattino il viso, le orecchie, il collo, farsi la barba tutti i giorni, come fanno tutti gli operai qui a Milano e a Torino, Bologna ecc. ecc. Naturalmente si dirà che a Napoli e nel Sud c'è poco lavoro, guadagnano poco e non possono cambiar vestito, camicia ecc.; ma intanto imparino come vivono gli operai del Nord, cerchino di apprendere tutte le regole del vivere civile, e quando arriverà anche nel Sud il lavoro sufficiente per tutti, potranno anch'essi lavarsi, farsi la barba, cambiar vestito ecc. Se gli scrittori e i giornalisti napoletani non insistono presso le Autorità su queste cose, i cittadini napoletani e tutti i meridionali rimarranno ancora per altri -secoli con le idee borboniche, con le clientele elettorali, la camorra ecc. ecc. Nel Sud perfino i preti e i frati sono d'accordo con i ladri e i farabutti. Ciò ci dispiace moltissimo, perché noi _siamo sinceri cattolici praticanti. , Legga per favore alcuni giornali che mandiamo a parte. Legga pure, su 94 Bibliotecaginobianco
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