Nord e Sud - anno IX - n. 29 - maggio 1962

• Mirella Galdenzi un gusto vagamente picaresco, non possono che dispiacerci). In questo quadro la piccola borghesia è la· classe, che subisce interamente le conseguenze della sua distorsione da una naturalità primitiva. Il successo personale, la sicurezza quotidiana, s'identificano con la ricerca di un qualsiasi segno di distinzione sociale: « una cassetta di sicurezza, come un figlio prete o all'Università ». È un ambiente in cui « ai confini della superstizione, iniziava il regno dell'ideologia, propizio così al sacerdozio, come alle avventure politiche, nere o rosse o bianche che fossero... Ai cocchi-de-mamma popolani protettori e magnaccia, corrispondevano nell~ piccola borghesia gli eterni mantenuti dell'intera cerchia familiare; e questa leucemia sociale aveva trovato i suoi sintomi ideologici nella propensione al misticismo come alibi della meschinità, nella vocazione all'abito talare come consacrazione di un magnaccismo esercitato in comunità extra-familiari, in una inclinazione al funerario che tibie e teschi fascisti avevano ritualizzato sotto parvenze • aggressive ... Famiglia, Chiesa e Stato erano forme velate di questo magnaccismo sociale: e la pederastia una ghignante forma di protesta. » Ed il lungo giro mentale del protagonista giunge a toccare la realtà che più lo interessa: « ... a11che questo modo di rappresentarsi la vita collegata e in fusione d'una collettività era relativamente recente. La generazione dei padri, almeno nel ceto intellettuale non aveva concepito così quel rapporto: l'individuo era l'uomo entità a sé, autoregolantesi, governata da misteriose leggi di sviluppo e di potenza. Allora i problemi avevano fatto circolo: l'autorità suprema impersonata dal padre, l'autorità 'mediante ' della madre e la ribellione al padre grazie all'aggressività derivante dal rapporto con la madre, sfociavano contemporaneamente nel mito del sesso e del superuomo. » Quanto sia pericoloso questo atteggiamento mentale, vagamente deterministico, è inutile dirlo Il fascismo, come in definitiva ogni fenomeno storico, vengono da Onofri trasferiti sul piano della natura umana. La condanna del fenomeno è di tipo morale e risponde, ci sembra, ad un atteggiamento alla Benda nella misura in cui identifica le scelte politiche, le direttive dell'azione umana in qualcosa che nasce, da disposizioni emotive e non da determinazioni razionali. La giornata di Masseri iniziata con un dialogo con la figlia Isabella, la proiezione concreta di un ideale disponibilità morale, continua punteggiata, costruita, di domande. Che cosa abbiamo dunque dato a questa nuova generazione? In che cosa credevamo quando scegliemmo la Resistenza e la lotta politica? In che cosa crediamo adesso? Ad una ad una tutte le possibili risposte sono cancellate dalla soffocante constatazione che niente è cambiato; si è rimasti condizionati, determinati dalle radici di questa civiltà e di questo costume, dove bisognava ricominciare da zero. Quando Leo Masseri cederà all' illusione di liberarsi da se stesso e dai suoi problemi attraverso l'amore d'una zingara, dovrà assistere dalla soglia della capanna, dove si è svolto· il loro incontro, al brutale scoppio di violenza di una banda di teddy-boys, una violenza in cui riconosce lo 90 Bibliotecaginobianco

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