Kennedy, un, anno dopo dei problemi da risolvere erano tali, che la. volontà di azione si traduceva quasi naturalmene in azione positiva. E sarebbe ingiusto dimenticare che molta parte della legislazione rooseveltiana dei « cento giorni » fu effimera e dovette essere sostituita nel giro di pochi anni, non soltanto perché la Corte Suprema, conservatrice fino al 1936, tagliò a pezzi quella legislazione, ma anche perché alcune misure adottate (il National Industria! Recovery Act, ad esempio) erano ·frutto di improvvisazione piuttosto che di una matura co11siderazione dei problemi, e risultarono, perciò, obiettivamente impraticabili. Nel 1961 la situazione del paese non era certo paragonabile a quella del 1913 e meno ancora a quella del '33: certe riforme del « new freedom » wilsoniano e soprattutto del « new deal » erano diventate strutture permanenti del sistema politico, economico e sociale degli Stati Uniti, addirittura dati del costume nazionale statunitense. E, per l'influenza di quelle riforme stesse, molte caratteristiche costitutive del sistema americano (si pensi, ad esempio, al tipo di ·capitalismo dei decenni del boom industriale nella seconda metà dell'Ottocento o dei cosiddetti « anni ruggenti» tra il 1920 ed il 1930) si erano venute modificando profondamente. La povertà come fatto generalizzato aveva cessato di essere un problema di fondo degli Stati Uniti, anche se continuavano ad esistere, qua e là, delle isole di miseria, talché, mentre i riformatori degli anni a cavaliere tra i due secoli o dell'epoca del « new deal » avevano dovuto affrontare questioni i1nportantissime soprattutto per le loro dimensioni quantitative, i riformatori dei nostri anni dovevano affrontare questioni tutte diverse, quelle degli aspetti qualitativi della vita americana. Il che vuol dire, in termini più semplici, che lo spazio delle riforme grandiose e spettacolari si è ormai grandemen te ristretto, che i problemi che restano da risolvere sono assai più complessi e difficili di quelli di un tempo, e che l'azione riformistica deve svolgersi su cose che sono in apparenza marginali (e dunque più difficili da far intendere all'opinione), ma éhe tali non risultano, in realtà, in una matura visione del futuro del paese e di ~n suo ulteriore e più armonico sviluppo. Né va dimenticato che la situazione internazionale nella quale si è trovata ad agire l'Amministrazione democratica nel 1961 era enorme1nente più difficile di quella di cinquanta o di trent'anni fa: gli Stati Uniti non avevano allora la responsabilità di paese-leader del mondo occidentale in una lotta politica e diplomatica senza confronti. · Tutto ciò sembra assai importante, e sarebbe ingiusto ignorare questi dati elementari per dedurre dal paragone tra il 1933 ed il 1961 delle conseguenze che fossero tutte a svantaggio degli attuali prota7 Bibliotecaginobianco
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