Nord e Sud - anno IX - n. 29 - maggio 1962

• Cesare Lanza tanti cariche negli enti pubblici dipendenti dall'Amministrazione Provinciale. Ha destato scalpore, nelle more fra il congresso di Napoli e la ·formazione del Governo Fanfani, l'addio dato dal marchese dott. Gennaro Mattala alla presidenza della locale Camera di Commercio, Industria e Agricoltura. Il Mattala è stato sostituito dall'avv. Bevilacqua; e tuttavia pare che non si tratti di una effettiva sostituzione, dal momento che il 1narchese Mattala dovrebbe passare alla presidenza del congresso agrario provinciale, appunto al posto che fu dell'avv. Bevilacqua. Avvicendamenti, che il centro-sinistra non è ancora riuscito a liquidare ... Le posizioni della Democrazia Cristiana al Comune e alla Provincia di Catanzaro risultano nettamente diverse. Le elezioni comunali si sono risolte con la maggioranza assoluta per il partito dell'on. Moro: ventuno seggi, vale a dire uno (il decisivo) in più rispetto alle « giunte difficili » di Cosenza e di Nicastro. Alla Provincia invece la DC è costretta alla scelta, non così rudemente come a Cosenza, ma ... quasi: i suoi seggi sono quindici, quelli comunisti dieci, mentre il partito socialista e quello missino ne possiedono quattro per ciascuno; uno è del partito demoitaliano, uno del partito liberale, uno della combinazione socialdemocraticirepubblicani. Scherzi dell'elettorato: a Catanzaro affermano che, in possesso di mezzo voto ciascuno, socialdemocratici e repubblicani si son trovati a contare su un diritto di ipoteca e in una posizione, quindi, di tutto riposo. È probabile, infatti, che la DC (la sua « destra » come abbiamo detto è dura a morire, e anche a Catanzaro possiede rappresentanti tenaci, a partire dal « federalissimo » avv. Bava) senza quei due « mezzi voti » che le permetteranno con poche concessioni di adeguarsi alla nuova realtà nazionale, avrebbe dovuto affrontare senza indugi la collaborazione diretta con i socialisti, che d'altra parte i due « mezzivoti » potrebbero egualmente imporre: proprio come sta accadendo a Cosenza dove le soluzioni possibili, a meno di non ricorrere all'aborto delle giunte minoritarie o all'intervento del commissario prefettizio, non permettono fantasie di alcun genere. Al Consiglio Provinciale di Catanzaro il varo della nuova giunta sarà affrontato in ogni caso con cautela ed è interessante notare quel che ha scritto di recente un giornale locale, diretto dal repubblicano Paparazzo: « Lo sforzo raggiunto al centro, sul piano politico e parlamentare, tra le forze cattoliche e quelle laiche e socialiste deve poter contare anche in periferia sulla corretta interpretazione ed esecuzione della nuova realtà politica, se si vuole che le tappe del centro-sinistra non vengano compromesse in partenza. Nella periferia laddove, come a Catanzaro, i più feroci avversari del nuovo governo, e dell'on. Moro 70 Bibliotecaginobianco

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