Nord e Sud - anno IX - n. 29 - maggio 1962

Giornale a più voci Oppure si fa sparare sulle sinistre: « i comunisti» pér intenderci di Portella delle Ginestre. Oppure si fanno fuori a poco a poco 62 sindacalisti. In tutto questo le cose si complicano e si intrecciano, diventano assurde, ine-. stricabili: l'omertà è elemento assolutamente necessario, perché l' organizzazione funzioni e la si ottiene o colla lupara o colla minaccia della lupara; lo sparatore ha motivo di sperare di farsela franca. È chiaro che se qualcuno parlasse, di cosa in cosa si potrebbe arrivare ai mandanti di primo grado. Sicché, « ammogghia Tanu! » Il guasto che la mafia arreca a tutta la· nazione è grave. In primo luogo il sacrificio continuato dei carabinieri: questi sono non solo giovani, ma scelti fisicamente ed anche moralmente. Debbono avere particolari doti d'intuito e di pronto coraggio. Nella vicenda di Giuliano sono stati mandati a morire a vuoto per sostenere una truce commedia, giocata a vantaggio di persone che non si son viste mai nei tribunali. Poi cadono i mafiosi: questi certamente son gente perduta, ma qualche volta son tirati dentro il gioco dalla nera povertà, qualche altra volta dal caso, come il ragazzo pastore esemplificato da Rosi: andava colle sue capre, gli mettono in mano un fucile: non sa sparare, glielo insegnano, ma lui non bada, tanto non pensa affatto a sparare, ma di fare il gesto per non incappare in guai. In effetti non spara, il cl1e non impedirà che precipiti anche lui nell'inferno dell'Ucciardone - che è una specie di università, di alta scu9la della delinquenza. E intanto si avvilisce il costume, si fanno una quantità di cose vili: il silenzio omertoso, il silenzio dei danneggiati, dei mafiosi, dei mandanti, l'abitudine a risolvere le controversie col delitto, si coltiva la paura. Le famiglie in ròvina diventano semenzaio di nuovi delitti. Non si finisce più: il caso Tandoj, il povero Salvatore Carnevale, l'acqua di Palermo, ora i frati di Mazzarino e chi sa quanti altri casi che nessuno sa. Si comincia a sentir dell'altro; questo riguarda la scuola che da secoli ne sembrava immune. Siamo all'università: un professore continua a bocciare uno studente (non si sa se a torto o a ragione); un bel giorno nell'atrio si presenta un tale con la coppola e la guardata d'uso: « Professore - dice - domani Tizio farà l'esame con Vossia ». E se ne va. L'indomani lo studente è promosso (non si sa se a torto o a ragione). E dilaga: a Napoli sotto forma di camorra ortof1utticola, poi, a Fiumicino. Qualcuno insinua la domanda: perché è attecchita in Sicilia la mafia? Qui rispondono gli storici: al fondo c'è un certo disgraziato coraggio nativo appoggiato ad una abissale ignoranza, l'isolamento dell'isola, le troppe e troppo male signorie che hanno accorato l'isola, hanno generato una assoluta e totale sfiducia nella giustizia pubblica, alla quale è stata costituita la giustizia privata, cioè la vendetta cieca. Tutti i governi han lasciato poi calare i corvi sulla carogna e infine coll'impunità che han garantita (anche se troppe volte tradita) il male è dilagato: dilaga. EVA OM0DE0 ZONA 51 Bibliote.c~ginobianco

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