• Ernesto Narciso essendo equiparato negli effetti a quello ministeriale, quale regolato dalla legge del 1942, non impone alcun vincolo giuridico sui beni privati. . Una soluzione sarebbe pertanto che il Consorzio procedesse subito all'esproprio, posto che la procedura di esproprio, così come regolata dalla legge del 1865, possa essere tempestiva! La soluzione resta comunque inattuabile anche per la mancanza di disponibilità finanziaria e quindi per l'impossibilità di pagare le indennità di esproprio. Rimane quindi la speranza che i Comuni si affrettino a compilare, secondo un preciso obbligo loro imposto dalla legge, il piano regolatore comunale che solo può imporre vincoli giuridican1ente validi sui beni dei privati. Nel frattempo si deve necessariamente contare sulla loro sensibilità verso il problema, affinché instaurino un ostruzionismo amministrativo nei confronti di quanti chiedono le necessarie autorizzazioni per costruire, o comunque destinare i fondi ad un uso diverso da quello previsto nel piano consortile. A tutto ciò potrebbe porsi riparo ove il Consorzio avesse una certa autonomia finanziaria o se una norma di legge vincolasse i terreni alla destinazione prevista. Circa il conflitto che può sorgere tra un piano consortile ed un precedente piano ministeriale già in fase di esecuzione, la legge non dice nulla, sebbene la cosa possa offrire ampia n1ateria di contesa a frapporre quindi notevoli remore all'esecuzione del piano consortile. Attualmente è all'esame del Parlamento un disegno di legge che eleva i contributi della Cassa a favore dei Consorzi per le opere di attrezzatura fino all'85 % della spesa necessaria. « Tale contributo non dovrebbe essere erogato in unica soluzione, ma attraverso articolate forme di anticipazione, in base allo stato di avanzamento dei lavori, che pongano in grado i Consorzi di far fronte tempestivamente ai propri impegni finanziari ». (Relazione al Parlamento dell'S/6/1961). *** Dopo avere esaminata l'attività dei Consorzi da un punto di vista giuridico, passiamo ad esaminare la stessa da un punto di vista ambientale ed in rapporto alla più vasta azione svolta dalla Cassa. A tal fine bisogna ricordare che l'attività dei Consorzi è strettamente legata alle complesse e mutevoli situazioni locali, alla maggiore o minore evoluzione sociale deìle popolazioni e al grado di preparazione della classe dirigente locale. Gli organismi consortili, pertanto, con1e espressio11e dell'ambie11te, sono chiamati ad assolvere l'importante compito di aiutare la Cassa a penetrare nelle situazioni locali e a conoscere le effettive esigenze delle aree. Tale compito essi svolgono principalmente attraverso la compilazione del piano regolatore della zona. Come è stato recentemente dimostrato (G. PESCATORE: Aspetti giuridici degli interventi straordinari nel- Mezzogiorno, in « Foro Italiano», ottobre-novembre 1961) il legislatore ha demandate alla Cassa le funzioni 46 Bibliotecaginobianco
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