Nord e Sud - anno IX - n. 29 - maggio 1962

• Ernesto 1\1.azzetti penetrazione e di raccordo tra centro urbano ed autostrade (quella del Sole, per Bari e per Salerno-Reggio Calabria); per lo snellimento della viabilità urbana · con l'eliminazione dei nodi nevralgici di traffico; per la creazione di scuole professionali e per la costituzione di un demanio di aree da urbanizzare e destinare all'espansione edilizia. Insomma la legge speciale deve essere rivolta al rafforzamento delle cosidette infrastrutture, giacché - come osservato, in una relazione tenuta al Rotary ·Club, il professore Luigi Tocchetti, che della tesi ora esposta è tra i più convinti assertori - «nell'alternativa se dare un posto di lavoro ad un disoccupato o sottoccupato, o invece dargli una casa non possono esservi dubbi nella scelta: il disoccupato che ha una casa non potrà; pagarla e la sua miseria resta immutata, se non aumentata; il lavoratore che ha un reddito può invece pagarsi la casa e migliorare le sue condizioni di virta. Se si riuscisse a dare a tutti lavoro con una retribuzione adeguata Napoli eliminerebbe gradualmente le sue deficienze, supererebbe le difficoltà in cui si dibatte portandosi al. livello delle città più progredite. » Gli incentivi all'ulteriore industrializzazione non dovrebbero ovviamente venire solo dalla legge speciale, ma dal Consorzio per l'area di sviluppo industriale di recente costituito sotto l'egidia della Provincia e della Camera di Commercio, e dai programmi ordinari di opere dei vari enti ed uffici pubblici, ed in particolare Cassa del Mezzogiorno (fognature, acquedotto, strade), ANAS (strade), Ministero dei Trasporti (ferrovie Circurnflegrea, Cumana, Circumvesuviana e metropolitana), Ministero P.I.(scuole), Ministero della Sanità (ospedali per almeno altri tremila letti). Di qui, dunque, l'esigenza di una programmazione a livello provinciale dalla quale nasca un piano che specifichi: I) l'elenco delle opere da eseguire; 2) i costi e gli enti competenti per il finanziamento e l'esecuzione; 3) le priorità e i tempi di attuazione. Opportunamente, in una relazione svolta all'Unione Industriali, il presidente dell'Ente Provinciale Turismo, Enzo Fiore, osservò che « la legge si inquadra nel criterio generale di concorrere con tutti i possibili modi allo sviluppo economico ·delle cosidette aree depresse, onde la sua attuazione si inserisce . di fatto nel più vasto piano per il Mezzogiorno e, altresì, in quello per il riequilibrio economico di tutte le diverse parti del paese. ·Tuttavia, gli ostacoli da superare per imporre nelle decisioni concrete simili impostazioni (cp.e, a parole, tutti si mostrano propensi ad accettare), non sono né pocl1i, né facili. Il problema; al riguardo, ci pare debba porsi in termini sociologici e non già economici; giacché la programmazione ampiamente articolata e la politica di « austerity » che i fautori dell'industrializzazione propongono, urta, a Napoli, contro una cultura economica ferma ai fisiocratici - da un lato - e contro la demagogia e la mistica del « popolo lazzarone » che deve essere preservato accuratamente dalle nefandezze del progresso civile e sociale dall'altro - e solo in parte contro ragionate alternative. Certamente non tutte le opposizioni. all'interpretazione della legge specia-- le come strumento esclusivamente «produttivo» debbono attribuirsi a malafede o ignoranza bella e buona. Alcuni,· solleciti più alle esigenze largamen40 Bibliotecaginobianco

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