Nord e Sud - anno IX - n. 29 - maggio 1962

Gli enti di sviluppo agricolo di Gian Giacomo Dell'Angelo Per una politica agraria, che voglia liberarsi dagli affanni di dover sempre correre ai ripari e voglia assumere l'iniziativa di una condotta ordinata di tutta l'attività agricola, si pongono problemi di riforma delle strutture produttive e delle istituzioni. Problemi nè facili nè comodi, ma in ogni caso ineludibili il giorno che seriamente si vorrà provvedere a questo settore, il quale rischia altrif1!enti di est · rsi sempre più dalle re ole che resiedono allo svilu o del nostro sistema economico. E siccome l'azione, che miri a risolvere tali problemi, n_on può pretendere di esaurirsi in breve periodo, sarà indispensabile che essa, prima di ogni altra cosa, chiarisca e definisca i suoi principi ispiratori affinché costituiscano punti di riferimento ai quali costantemente richiamarsi senza che il trascorrere del tempo ingeneri smarrimenti e conduca ad un affievolimento e ad una deviazione delle motivazioni iniziali. Vi sono, a tal fine, almeno tre condizioni che dovrebbero essere "'·-------- definite, per uscire dall'attuale stato di incertezza. Esse riguardano: 1) i rapporti tra amministrazione centrale e organismi periferici operanti nel settore agricolo; 2) i rapporti tra gli organismi di vecchia e di nuova costituzione; 3) i rapporti tra gli organismi e le strutture agricole. Per quanto riguarda il primo punto, assume pregiudiziale rilievo la questione se la formulazione di iani e ro rammi debba essere di competenza dell'amministrazione centrale o degli organismi periferici.. ·i } L'esperienza pluridecennale dei consorzi di bonifica, investiti ante .. litteram di compiti di pianificazione in merito alle direttive della trasformazione fondiaria, dovrebbe essere più che sufficiente per dimostrare la vanità di una pianificazione settoriale e locale, autonomamente conce- • • - ..........-• n _"TY"".._ - • ~ pita in assenza e al di fuori di una generale politica di piano. Da ciò dovrebbe, in pratica, discendere che gli organismi periferici, operanti in agricoltura, non possono essere chiamati che ad esprimere programmi . .., •. -.. ~ applicativi di direttive più vaste, concepite in un contesto che possa . 21 Bibl:otecaginobianco

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