Nord e Sud - anno IX - n. 29 - maggio 1962

\ Saggi infine, ad un tacito rapporto di collaborazione continua con la Svimez e la Cassa per il Mezzogiorno. E non sottovaluterei nemmeno il significato che simili iniziative sono venute assumendo per essere sorte in appoggio e ad integrazione delle ricerche economico-agrarie. Esse, infatti, hanno portato alla costituzione della già ricordata Società Italiana di Sociologia Rurale, che, con queste premesse, non poteva non avvenire in sede di quell'Istituto Nazionale di Economia Agraria, le cui benemerenze nello studio della realtà agricola italiana - ivi compresi gli aspetti sociali 42 - sono a tutti più che note. Né può essere considerata una pura coincidenza il fatto che l'atto costitutivo di detta Società rechi, tra le altre, le firme di alcuni componenti di almeno quattro dei gruppi finora esaminati (il Centro Studi Sociali ed Amministrativi, la SVIMEZ, il gruppo Nord e Sud e quello di Portici). Il tutto, quindi, starebbe davvero a dimostrare la veridicità di quanto ho creduto opportuno premettere a questa analisi: essere, cioè, possibile individuare in questi sforzi ed in queste iniziative quasi un movimento di opinione, forse anche un movimento culturale. E sforzi analoghi sono stati compiuti anche da altre istituzioni, il cui ruolo, in questa attività di analisi documentata di una realtà, non è stato meno importante: dalle scuole di servizio sociale - delle quali 42 Dalle vecchie monografie sullo spopolamento montano, sulle famiglie contadine, sulla formazione della piccola proprietà coltivatrice, sulle caratteristiche ambientali italiane a quelle più recenti presentate all'ultima Conferenza Nazionale del Mondo Rurale e dell'Agricoltura (Roma, giugno 1961). Tra queste ultime meritano di essere ricordate, perché a carattere più sociologico, quella su « L'esodo rurale in Italia» e su « La formazione di proprietà coltivatrice in comprensori mezzadrili» (Relazione della Società Italiana di Sociologia Rurale), entrambi a cura di Corrado Barberis, che è il Segretario Generale di detta Società, e quella su « La proprietà fondiaria in Italia» (a cura dell'INEA). Del Dr. Barberis ricorderei anche, oltre ai suoi articoli su riviste varie, « Le migrazioni rurali in Italia» Ed. Feltrinelli, 1960; mentre, tra le più recenti pubblicazioni dell'INEA, citerei lo studio di Piero Ugolini « Un paese della campagna romana: Formello; storia ed economia agraria» (a cura dell'Osservatorio di Econo1nia Agraria per il Lazio, INEA, Roma, 1957) e quello di Giuseppe Barbero « Riforma agraria italiana » (a cura dell'INEA in cooperazione con la FAO; Ed. Feltrinelli, Milano, 1960). Quanto alle altre relazioni, relative ad aspetti sociologici della nostra agricoltura e presentate alla stessa Conferenza da altri enti, ricorderei quelle dovute al Servizio dei Contributi Unificati Agricoli ( « Indagine sulle classi di età dei lavoratori agricoli», « Indagine sulle forze di lavoro in agricoltura», « La previdenza agricola», « Sondaggio di alcune caratteristiche sociologiche di imprenditori agricoli») od a singoli studiosi (Ardigò: « La funzione dei Comuni e di altri enti locali nel quadro del rapporto città-campagna per lo sviluppo delle comunità rurali»; Umberto Cassinis « L'emigrazione agricola nel secondo dopoguerra e la sua incidenza sul movimento generale emigratorio dal 1946 al 1960 » e Francesco Mainoni « L'istruzione in agricoltura »). Ricordo, infine, che la Società Italiana di Sociologia Rurale pubblica presso la casa editrice Feltrinelli i « Quaderni di sociologia rurale». 125 Bibl_iotecaginobianco

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