Saggi meno direttamente - con l'interessare le stesse ricerche sociali nel mondo rurale: ciò vale, per gli studi sui gruppi di pressione, per le analisi di geografia elettorale o per i problemi connessi alle migrazioni ed agli aspetti demografici del Mezzogiorno così come per quelli più ,. esplicitamente diretti allo studio della realtà agricola e degli interventi in essa attuati 36 • Ma quello che più conta credo sia proprio il metodo prescelto - direi, quasi, la posizione assunta di fronte a certi problemi ed a certi dati di fatto, ritenuti prima intangibili ed immodificabili -, che ha finito con l'essere più di uno strumento. L'attività di questo gruppo, in altri termini, è iniziata già avendo realizzato due aspetti sempre fondamentali della realtà meridionale, ma tanto più validi in questo secondo dopoguerra: uno, essendo rappresentato dalla presa coscienza di un movimento e di un cambiamento - talvolta anche rapidi - ormai radicati nella situazione di questa area e, l'altro, dalla molteplicità delle realtà elementari, che costituiscono questa stessa realtà meridionale. E direi di più: senza ricorrere a sterili atteggiamenti polemici o di apparente rivoluzione, la premessa tacita (e, forse, nemmeno tanto tacita) di questo impeg110 era contenuta nella volontà di contribuire a creare ed a consolidare un Mezzogiorno, che avesse potuto por mano esso pure e conscientemente, alla risoluzione dei suoi problemi. Quindi « spiegare il Mezzogiorno agli italiani ed agli stranieri », ma, soprattutto, « farlo comprendere agli stessi meridionali ». Da ciò ad assumere una posizione politica il passo era breve ed è stato un bene, che sia stato fatto; così come opportuno deve senzaltro apparire - come è detto nella presentazione fattane nel Bollettino delle ricerche sociali - il desiderio di aver voluto un Centro studi il cui fine « fosse reso autonomo dalle esigenze di schieramento politico e di milizia pubblicistica, che trovavano nella rivista il loro campo naturale e non rinunciabile.,, 37 • E - pur non potendo considerare, certo, esaurita ed esaudiente la presentazione· dei cinque gruppi finora esaminati - è, ora, la volta di quello di Portici, che preferirei continuare a considerare ancora e solo 36 Tra questi ricorderei, particolarmente, l'inchiesta sulla riforma fondiaria (A. IV, n. 31, giugno 1957) - la· cui parte relativa al comprensorio silano a cura di Giuseppe Galasso è stata ripubblicata con le Ed. Opere Nuove, Roma, 1958 « La riforma agraria in Calabria » -, i vari contributi di Rossi-Doria all'approfondimento dell'analisi della struttura agricola meridionale, gli articoli di Francesco Compagna e, soprattutto, il suo « I terroni in città » Ed. Laterza, Bari, 1959 ecc. 37 Cfr. op. cit. A. I, n. 2. 121 Bibliotecaginobianco
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