Nord e Sud - anno IX - n. 29 - maggio 1962

Gilberto Antonio Marselli da quella che si potrebbe chiamare un'intricata relazione dialettica tra le due dimensioni ambientali di questi paesi: lo spazio (elemento geo- . grafico) ed il tempo (elemento storico) ». I Ma la sua pur breve esperienza meridionale gli consentiva anche di aggiungere che « l'abissale povertà del contadino meridionale non è lontana dall'avere un suo particolarissimo modo di essere, che dà l11ce aa ogni manifestazione della sua vita. O, piuttosto, ciò che colpisce il visitatore, in un confuso insorgere di emozioni (che ,,anno dalla vergogna all'orgoglio) è l'evidente contrasto tra le condizioni obbiettive della vita e la no·biltà del suo linguaggio. Ciò gli fa capire, ed in modo molto eloquente, che la miseria è qualcosa di più che un insieme di condizioni materiali; impara ad intenderla come un'esasperazione di povertà, come una filosofia, come un sistema di vita. Una filosofia, in effetti, che non è limitata al più basso gradino di questa società - cioè al contadino senza terra, al bracciante -, ma comprende, almeno per quel che riguarda le loro abitudini principali, il piccolo possidente di terre, l'artigiano, il professionista e, fino ad un certo punto, lo stesso barone ». Con queste convinzioni - e, direi, su questa base - egli si accinse a passare alla fase concreta della sua esperienza italiana: dopo alcune incertezze su Tricarico, la scelta cadde non senza perplessità sulla stessa Matera. Gli aspetti negativi di essere, questa, una grossa comunità, capoluogo di provincia e, quindi, con una maggiore aliquota di « popolazione burocratica » dovettero, però, ben presto essere sopraffatti dall'interesse che i « Sassi » ed i contadini materani accesero in lui. E, scelto l'oggetto dello studio, decise ar1che di costituire un gruppo - composto esclusivamente di esperti italiani - al quale avrebbe riconosciuta la più ampia autonomia e libertà A tale riguardo, anzi, è, forse, bene ricordare che, pur avendo incontrato i più noti ed illustri meridionalisti, egli preferì rivolgersi ai più giovani od a quelli che non si erano ancora formate delle idee preconcette sul Mezzogiorno ed i suoi problemi. Egli, infatti, non voleva « impostare una ricerca secondo una metodologia dogmatica e sotto la guida ferrea per quanto sapiente di un capogruppo, ma dar vita, per prima cosa, ad un'intesa sullo spirito dell'iniziativa, constatare preventivamente nei vari collaboratori una eguale visione del problema umano per poi dare avvio al lavoro scientifico propriamente detto » 9 • Lo stesso Friedmann, parlando successi- ~ Come si legge in « Matera: uno studio», notizia preliminare e tavole di saggio a cura della Commissione di studio sulla comunità di Matera del gennaio 1953. 106 Bibliotecaginobianco

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