Saggi e pubblicata otto giorni dopo sulla Gazzetta Ufficiale - ed il 27 luglio furono emessi i decreti ministeriali, che rendevano esecutivi i primi piani di esproprio predisposti dalla sezione di riforma dell'Opera Sila. A giudicarlo oggi, quel periodo può apparire, forse, diverso; ma è indubbio che la rapidità dell'azione e delle cose - peraltro sintomo più che indicativo che « i tempi erano maturi » 7 - nori lasciavano troppo tempo agli studi ed alle ricerche sistematiche. Altre esigenze, non meno impellenti e legittime, premevano alle porte ed il non averle ascoltate avrebbe senz'altro rappresentato colpa altrettanto grave ed imperdonabile. 2. IL CONTRIBUTO DEGLI STUDIOSI AMERICANI IN ITALIA In quello stesso periodo, inoltre, si ebbe anche un'altra circostanza a noi assai favorevole, i cui effetti sono stati - come ho già detto - determinanti per le ricerche sociali in Italia. Come sempre accade dopo una guerra - e, nel nostro caso, c'era anche l'aggiunta di una dittatura, che ci aveva tenuti culturalmente isol~ti dal resto del mondo - la ripresa di contatti con quanti, all'estero, avevano i nostri stessi interessi fu altrettanto frenetica. Furono, quelli, gli anni in cui ognuno di noi - e molti, essendo giovanissimi, per la prima volta in vita nostra - si affannò a leggere, a meditare ed a rileggere i classici americani, francesi ed inglesi. Al tempo stesso gli studiosi stranieri di sociologia scoprirono che anche l' Italia poteva essere annoverata tra quegli Stati-musei - nei quali, cioè, era ancora possibile studiare ed analizzare certi rapporti sociali, certe strutture economiche e sociali e certe situazioni, che o non erano mai esistite da loro o vi stavano scomparendo -, che potevano facilmente essere scelti come laboratorio vivente per le loro ricerche e per i quali vi era tutta una serie di agevolazioni finanziarie (borse di studio concesse dai propri governi, favorevole cambio della valuta, relativamente basso costo di vita ecc). A loro, quindi, offrimmo la nostra realtà in movimento, la preziosa letteratura sul nostro Mezzogiorno 8 , la conoscenza che noi avevamo 7 Così si esprimeva ancora il Prof. Rossi-Daria nella sua conferenza all'Accademia dei Georgofili di Firenze nel novembre 1951: il resoconto, con il titolo « Il primo anno della riforma », è stato ripubblicato in « Dieci anni di politica agraria nel Mezzogiorno ». s Oltre alle famose inchieste quali quella del 1875 sulle condizioni della Sicilia di Franchetti-Sonnino, Borsani, Alasia ed altri; quella del Cefali (1880) sulle condizioni dell'agricoltura e delle classi agricole nel mandamento di Cortale-Nicastro in Calabria; quella del 1882 (Siervo ed altri) sull'agricoltura e le classi agricole nelle provincie meridionali; l'inchiesta agraria Jacini del 1877-1885; quella del 1910 sulle 103 E3ibli-tecaginobianco
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